Page 24 - La Fede e le Opere
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presa come fondamento la fede dei demoni, benché anche essi credano e,
tremanti, confessino che Gesù è il Figlio di Dio. E per quale ragione, se
non perché non è fede che opera per mezzo dell’amore, ma fede che si
manifesta sotto la pressione del timore? È dunque la fede in Cristo, la fede
della grazia cristiana, cioè la fede che opera per mezzo dell’amore e che,
posta nel fondamento, non permette a nessuno di perdersi. Ma che cosa
significhi edificare su questo fondamento con oro, argento e pietre
preziose, oppure con legno, fieno e paglia, temo che, se cercassi di
approfondirlo, la spiegazione stessa sarebbe piuttosto difficile da
comprendere. Tuttavia, con l’aiuto del Signore, mi sforzerò di esporre in
breve e, per quanto potrò, in modo chiaro quello che penso. Ecco: colui
che chiese al buon maestro che cosa doveva fare di buono per avere la
vita eterna, si sentì rispondere che, se desiderava avere la vita eterna,
doveva osservare i comandamenti; e quando poi domandò quali
comandamenti, gli fu risposto: Non ucciderai, non commetterai adultèri, non
ruberai, non testimonierai il falso; onora il padre e la madre, ama il prossimo tuo
come te stesso. Agendo così nella fede di Cristo, senza dubbio avrebbe
posseduto la fede che opera per mezzo della carità: infatti, non avrebbe
potuto amare il prossimo come se stesso, se non dopo aver accolto
l’amore di Dio, senza il quale non avrebbe potuto amare se stesso.
Ebbene, se avesse fatto anche quello che il Signore aggiunse dicendo: Se
vuoi essere perfetto, va, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro
nel cielo; poi vieni e seguimi, avrebbe edificato sopra quel fondamento con
oro, argento e pietre preziose; infatti, non avrebbe pensato ad altro che
alle cose che sono di Dio e a come piacergli, e questi pensieri, a mio
avviso, sono oro, argento e pietre preziose. Se invece, per una sorta di
affezione carnale, fosse rimasto attaccato alle sue ricchezze - sebbene ne
facesse materia per elemosine senza ricorrere, per aumentarle, a frodi o
rapine e senza cadere nel vizio o nella colpa per timore di vederle
diminuire o di disperderle (altrimenti già in questo modo si sarebbe
sottratto alla stabilità di quel fondamento) - e se lo avesse fatto, come ho
detto, per una sorta di affezione carnale nei loro confronti, per cui non
potesse esser privo di tali beni senza dolore, avrebbe edificato su quel
fondamento con legno, fieno e paglia. E questo sarebbe accaduto
soprattutto se avesse avuto una moglie e, per causa sua, avesse pensato
alle cose del mondo e a come piacerle. Poiché dunque queste cose,
quando sono amate con attaccamento carnale, non si perdono senza
dolore, per questo chi le possiede, benché abbia a fondamento la fede che
opera mossa dalla carità, e per nessun motivo o cupidigia preferisca ad
essa queste cose, tuttavia soffre un danno allorché le perde e così,
attraverso questo dolore che è come un fuoco, perviene alla salvezza. Dal
dolore di così grande danno uno è tanto più al riparo quanto meno le ha