Page 9 - L'uniformità alla volontà di Dio
P. 9
coronasti nos. (Ps 5.1) Egli non solamente desidera, ma è sollecito della nostra salute.
Deus solicitus est mei. (Ps 29.18) E qual cosa ha donato il suo medesimo Figlio? Qui
proprio Filio suo non pepercit, sed pro nobis omnibus tradidit illum; quomodo non etiam
cum illo omnia nobis donavit? (Rom 8.32) Con questa confidenza dunque dobbiamo
abbandonarci nelle divine disposizioni, che tutte sono per nostro bene. Diciamo sempre in
ogni cosa, che ci avviene: In pace in idipsum dormiam, et requiescam, quoniam tu,
Domine, singulariter in spe constituisti me. (Ps 4) Mettiamci pure tutti in mano sua,
perch’ egli certamente avrà cura di noi: Omnem sollicitudinem vestram projicientes in
eum, quoniam ipsi cura est de vobis. (1 Petr. 5.7) Pensiamo poi a Dio, ad adempire la sua
volontà, ch’ egli penserà a noi, ed al nostro bene. Figlia (disse il Signore a S. Caterina di
Siena) pensa tu a me, ed io penserò sempre a te. Diciamo sovente colla sacra Sposa:
Dilectus meus mihi, et ego illi. (Cant. 2.6) L’amato mio pensa al mio bene, io non voglio
pensare ad altro, che a dargli gusto, e ad uniformarmi in tutto ai suoi santi voleri. Dicea il
santo Abbate Nilo, che non dobbiamo già noi pregare il Signore, che faccia succedere
quello, che noi vogliamo, ma che si adempisca in noi la sua volontà. E quando poi ci
accadono le cose avverse, accettiamole tutte dalle divine mani, non solo con pazienzia,
ma con allegrezza, ad esempio degli Apostoli, che ibant gaudentes a conspectu concilii,
quoniam digni habiti sunt pro nomine Jesu contumeliam pati. (Act 5.41) E qual maggior
contento d’un’anima, che soffrendo qualche travaglio, sa, che col soffrirlo di buona
voglia, dà il maggior gusto a Dio, che possa dargli! Dicono i Maestri di spirito, che
sebbene gradisce Iddio il desiderio, che hanno alcune anime di patire per dargli gusto, più
nondimeno gli piace l’uniformità di quelle, che non vogliono nè godere, nè patire; ma
tutte rassegnate nel suo santo volere altro non desiderano, che di adempiere quel ch’ egli
vuole.
Se vuoi dunque, anima divota, piacere a Dio, e vivere in questa terra una vita contenta,
unisciti sempre, ed in tutto alla divina volontà. Pensa, che tutti i peccati della tua vita
sconcertata, ed amara ch’ hai fatta, son succeduti, perché ti sei scostata dalla volontà di
Dio. Abbracciati da oggi avanti col divino beneplacito; e di sempre in tutto ciò, che ti
accade: Ita Pater, quoniam sic fuit placitum ante te. (Matt. 11.16) Così, Signore, sia fatto,
perché così è piaciuto a voi. Quando ti senti turbata da qualche avvienimento avverso,
pensa che quello è venuto da Dio; onde subito dì, Così vuole Dio, e mettiti in pace.
Obmutui, et non aperui os meum, quoniam tu fecisti. (Ps 38) Signore, giacchè voi l’avete
fatto io non parlo, e l’accetto. A questo intento bisogna, che indrizzi tutti i tuoi pensieri, e
le tue orazioni, cioè a procurare, e pregare sempre Dio, nella meditazione, nella
Comunione, nella visita al Ss. Sacramento, che ti faccia adempire la sua volontà. E tu
offerisciti sempre, dicendo: Mio Dio, eccomi, fanne di me, e di tuute le cose mie quel che
vuoi. Questo era l’esercizio continuo di S. Teresa; almeno cinquanta volte il giorno la
Santa si offeriva al Signore, acciocchè acesse di lei disposto, come gli fosse piaciuto.
Oh beato te, mio lettore, se farai sempre così! ti farai certamento santo; e farai una vita
contenta, ed una morte più felice. Quando alcuno passa all’altra vita, tutta la speranza, che
si concepisce della sua salvazione, si scorge dall’intendere, se quegli è morto rassegnato,
o no. Se tu. come avrai abbracciato in vita tutte le cose venute da Dio, così anche
abbraccierai la morte per adempire la sua divina volontà, certamente ti salverai, e morirai
da santo. Abbandoniamoci dunque in tutto al beneplacito di quel Signore, ch’ essendo