Page 7 - L'uniformità alla volontà di Dio
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vuole Dio, e conforme io voglio quel, che Dio vuole, così egli mi dà i frutti, come li
                  vogl’io.  L’anime  rassegnate,  dice  il  Salviano,  se  sono  umiliate,  questo  vogliono:  se
                  patiscono povertà, vogliono esser povere; in somma quanto gli avviene, tutto lo vogliono:
                  e perciò sono in questa vita felici: Humiles sunt, hoc volunt; paperes sunt, paupertate
                  delectantur; itaque beati dicendi sunt. Viene il freddo, il caldo, la pioggia, il vento, che
                  piova, perché così vuole Dio. Viene la povertà, la persecuzione, l’infermità, la morte, ed
                  io voglio (colui dice) esser povero, perseguitato, infermo; voglio anche morire, perché
                  così vuole Dio.


                  Questa è la bella libertà, che godono i Figli di Dio, che vale più delle Signorie, e di tutti i
                  Regni della terra. Questa è la gran pace, che provano i Santi, la quale exuperat omnem
                  sensum. (Eph. 3.2), avanza tutti i piaceri de’ sensi, tutti i festini, i banchetti, gli onori, e
                  tutte  l’altre  soddisfazioni  del  mondo,  le  quali,  perché  sono  vane,  e  caduche,  benchè
                  allettano il senso per quei momenti in cui si assagiano, nondimeno non contentano, ma
                  affliggono lo spirito, dove sta il vero contento; che perciò Salomone, dopo aver goduto al
                  sommo di tai diletti mondani, esclamava afflitto: Sed et hoc vanitas, et afflictio spiritus.
                  (Ecclesiast. 4.6) Stultus (dice lo Spirito Santo) sicut luna mutatur, sapiens in sapientia
                  manet sicut vult. . . (Eccl. 27.12) Lo stolto, cioè il peccatore si muta come la luna, ch’ oggi
                  cresce domani manca: oggi lo vedrai ridere, domani piangere: oggi mansueto, domani
                  stizzato, come una tigre; e perché? perché la sua contezza dipende dalle prosperità, o
                  avversità, che incontra, e perciò si muta, come si mutano le cose che gli accadono. Ma il
                  giusto è come il sole sempre uguale nella sua serenità, in qualsivoglia cosa, che succede;
                  perché il suo contento è nell’uniformarsi alla divina volontà, e perciò  gode una pace
                  imperturbabile. Et in terra pax hominibus bonae vluntatis (Luc. 2.15), disse l’Angelo ai
                  Pastori. E chi mai sono quest’ uomini di buona volontà, se non coloro, che stan sempre
                  uniti  alla  volontà  di  Dio,  ch’  è  sommamente  buona,  e  perfetta?  Voluntas  Dei  bona,
                  beneplacens, et perfecta. Sì, perché Dio non vuole, che’ l meglio, e’ l più perfetto.


                  I  Santi  in  questa  terra  nell’uniformarsi  alla  volontà  divina  han  goduto  un  Paradiso
                  anticipato. I Padri antichi, dice S. Doroteo, che così si conservavano in gran pace, con
                  prendere ogni cosa dalle mani di Dio. S. Maria Madalena de’ Pazzi in sentir solamente
                  nominare Volontà di Dio, si sentiva consolare, che usciva fuor di se in astasi d’amore.
                  Non mancheranno per altro le punture delle cose avverse a farsi sentire dal senso, ma
                  tutto ciò non avverrà, che nella parte inferiore; ma nella superiore dello spirito regnerà la
                  pace, e la tranquillità, stando la volontà unita a quella di Dio. Gaudium vestrum (disse il
                  Redentore agli Apostoli) nemo tollet a vobis. Gaudium vestrum sit plenum. (Jo 16.22) Chi
                  sta sempre uniformato alla divina volontà, ha un gaudio pieno, e perpetuo: pieno, perché
                  ha quanto vuole, come di sopra s’ è detto: perpetuo, perché un tal gaudio niuno ce lo può
                  togliere, mentre niuno può impedire, che non avvenga quel, che Dio vuole.


                  Il P. Giovan Taulero (appresso il P. Sangiurè Erar. to 3, e’ l P. Nieremb. Vita Div.) narra
                  di  se  stesso,  che  avendo  egli  pregato  per  molti  anni  il  Signore  a  mandargli  chi  gli
                  insegnasse la vera vita spirituale, un giorno udì una voce, che gli disse: Va alla tal Chiesa,
                  ed alla porta trova un misero mendico, scalzo, e tutto lacero; lo saluta: Buon giorno,
                  amico. Il povero risponde: Signor maestro, io non mi ricordo giammai d’aver avuto un
                  giorno cattivo. Il Padre replicò: Iddio vi dia una felice vita. Ripigliò quegli; Ma io non
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