Page 45 - L’Amicizia Spirituale
P. 45
amassimo chi risponde al nostro amore, e se non rispondessimo con
l’amore a chi ci ama.
Aelredo: Un’amicizia così è puramente materiale, ed è tipica soprattutto
dei giovani, com’era allora sant’Agostino e l’amico di cui parlava. Non è
da rifiutare, tranne gli scherzi e le bugie, e nel caso non ci sia alcun
comportamento disonesto. Un’amicizia del genere può portare ad una
grazia più grande ed è come il principio di un’amicizia santa. Una volta
cresciuti nell’amore e nel comune impegno nelle cose dello spirito,
diventati con l’età più maturi e più seri e con i sensi spirituali più
illuminati, questi amici potranno con un affetto purificato salire verso un
traguardo più alto, partendo da una buona base. Del resto, non abbiamo
già detto ieri che si può passare più facilmente dall’amicizia umana a
quella per Dio, vista la somiglianza che esiste tra le due?
Come coltivare la vera amicizia
Adesso cominciamo a considerare come si coltiva l’amicizia. Il
fondamento della stabilità e della costanza nell’amicizia è la fiducia:
niente infatti è stabile se non è fondato sulla fiducia. Gli amici devono
essere tra loro semplici, aperti, sensibili alle stesse cose, in sintonia: tutto
questo riguarda la fedeltà. Non può essere degno di fiducia un carattere
complicato e tortuoso. Anche quelli che non sono sensibili alle stesse cose,
o non sono d’accordo su cose identiche, non possono essere stabili né
fidati. Soprattutto si deve evitare il sospetto, che è il veleno dell’amicizia:
non dobbiamo mai pensare male dell’amico, né credere o dare ragione a
chi ne parla male. A questo dobbiamo aggiungere un parlare cordiale, un
volto lieto, la dolcezza dei modi, la serenità dello sguardo, tutte cose che
aiutano molto l’amicizia. L’espressione austera, severa, ha un suo decoro,
conferisce solennità, però l’amicizia deve essere in qualche modo più
rilassata, più libera e amabile, più disponibile alla serenità e
all’indulgenza, senza però che questo si trasformi in superficialità o
leggerezza.
La forza dell’amicizia sta anche nel mettere alla pari l’inferiore e il
superiore. Spesso capita che una persona eminente accolga nella sua
amicizia chi gli è inferiore per grado, ordine, dignità, o scienza. In questo
caso bisogna disprezzare e stimare come inutile tutto ciò che non
appartiene strettamente alla natura, tenendo costantemente fisso lo
sguardo sulla bellezza dell’amicizia in sé, che non si addobba con vestiti
preziosi o con gioielli, non cresce con l’aumentare dei possedimenti, non
43