Page 37 - L’Amicizia Spirituale
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Aelredo: Quattro sono gli elementi che qualificano in modo particolare
l’amicizia: l’amore e l’affetto, la sicurezza e la gioia. L’amore si manifesta
nell’offrire favori e servizi con animo benevolo; l’affetto nasce da una
gradevole sensazione interiore; la sicurezza sta nel poter rivelare senza
timore o sospetto tutti i segreti e i pensieri del proprio animo; la gioia
nasce dallo scambio dolce e amichevole di tutto ciò che capita, bello o
brutto che sia; di tutto ciò che si pensa, sia esso utile o inutile; di tutto ciò
che si insegna o si impara. Vedi ora in quali cose l’amicizia si dissolve in
coloro che non ne sono degni? Certamente se ne va quella soddisfazione
interiore che era attinta abbondantemente dal cuore dell’amico; se ne va
la sicurezza che ci faceva confidare a lui i nostri segreti; se ne va la gioia
che nasceva dalla conversazione amichevole. Gli si deve dunque negare
quella familiarità che si esprimeva in tutte queste cose, ma l’amore deve
rimanere, con misura e rispetto, al punto che, se l’offesa non è stata
troppo grande, si possano sempre notare i segni dell’antica amicizia.
Luca: Mi piace moltissimo quello che hai detto.
Aelredo: Ditemi se possiamo ritenere concluso il discorso sulla scelta.
Marco: Vorrei che tu ci riassumessi in breve, per concludere, le cose che
hai detto.
Riepilogo
Aelredo: Volentieri. Abbiamo detto che la fonte dell’amicizia è l’amore.
Non un amore qualsiasi, ma quello che procede insieme alla ragione e al
sentimento. Un amore che la ragione rende puro, e il sentimento fa dolce.
Abbiamo detto poi che occorre dare all’amicizia un fondamento, e questo
è l’amore di Dio, a cui bisogna ricondurre tutte le cose che abbiamo
proposto, verificando la loro convergenza o divergenza rispetto al
fondamento. Abbiamo poi fissato quattro gradini che portano alla vetta
dell’amicizia: si deve cioè prima scegliere l’amico, poi metterlo alla prova,
infine accoglierlo, e quindi comportarsi con lui nel migliore dei modi.
Parlando della scelta abbiamo escluso gli irascibili, gli instabili, i
sospettosi, i chiacchieroni: non tutti però, ma solo quelli che non riescono
o non vogliono moderare questi difetti.
Molti infatti sono colpiti da questi disturbi, ma si comportano in maniera
tale che non solo non viene minimamente lesa la loro perfezione, ma nel
dominarli la loro virtù sì rafforza in modo magnifico. Quelli invece che,
come cavalli senza freno, sono continuamente spinti dai loro vizi sull’orlo
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