Page 32 - L’Amicizia Spirituale
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se falso, riesce però a far arrossire di vergogna un innocente? L’arroganza
                  poi è la cosa più difficile  da sopportare, perché toglie di mezzo l’unico
                  rimedio  che  potrebbe  ricostruire  un’amicizia  rovinata,  cioè  l’umile
                  riconoscimento  del  proprio  sbaglio,  dato  che  rende  l’uomo  sfrontato
                  nell’offendere  e  presuntuoso  nel  correggere.  Altra  cosa  grave  è  la
                  rivelazione dei segreti.

                  Niente è più vile o più detestabile, perché toglie dagli amici ogni amore,
                  ogni grazia, ogni dolcezza, riempie  tutto di amarezza, contamina ogni
                  cosa con il fiele dell’odio e del risentimento. Per questo sta scritto: “Chi
                  svela i segreti perde la fiducia” (Sir 27,16). E poi, svelare i segreti di un
                  amico equivale a portare alla disperazione un’anima infelice. E chi è più
                  infelice di colui che perde la fiducia ed è prostrato dalla disperazione?
                  L’ultima  causa  che  distrugge  l’amicizia  è  il  colpo  a  tradimento,  cioè  la
                  denigrazione  fatta  di  nascosto.  Davvero  questo  colpo  è  come  una
                  trappola,  come  il  morso  mortale  di  un  serpente  o  di  una  vipera:  se  il
                  serpente  morde  silenziosamente,  dice  Salomone,  non  gli  è  da  meno  chi
                  denigra  di  nascosto.  Sta’  dunque  alla  larga  da  chiunque  è  immerso  in
                  questi vizi, non sceglierlo come tuo amico fino a che non ne sia guarito.
                  Evitiamo  le  ingiurie,  perché  di  esse  Dio  stesso  si  vendica.  Il  santo  re
                  Davide,  fra  le  raccomandazioni  lasciate  in  eredità  al  figlio,  ordina,  con
                  l’autorità  dello  Spirito  santo,  di  uccidere  Semei  che  lo  aveva  insultato
                  mentre fuggiva da Assalonne. Evitiamo anche l’oltraggio. Il povero Nabal
                  del  Carmelo,  che  aveva  oltraggiato  Davide  trattandolo  da  schiavo
                  fuggitivo fu colpito dal Signore e ucciso. Se poi dovesse capitarci di venir
                  meno a qualche dovere che la legge dell’amicizia ci impone, guardiamoci
                  dall’arroganza, e cerchiamo invece la benevolenza dell’amico facendogli
                  l’omaggio della nostra umiltà. Il re Davide aveva generosamente offerto
                  ad Hanon la stessa amicizia che aveva avuto con suo padre Naas, re di
                  Amon,  quello  invece,  ingrato  e  arrogante,  la  rifiutò,  aggiungendo
                  all’affronto il disprezzo. Ne conseguì che perirono lui e il suo popolo e le
                  sue città furono messe a ferro e fuoco.
                  Soprattutto consideriamo come un sacrilegio svelare i segreti degli amici,
                  perché  con  questo  si  perde  la  fiducia  e  nell’anima  che  ne  è  vittima
                  subentra  la  disperazione.  Questo  si  vede  nel  malvagio  Achitofel,  che  si
                  era messo con il parricida Assalonne e gli aveva rivelato i piani del padre:
                  quando vide che il piano da lui suggerito per contrastare quello del re,
                  non era stato seguito, con una fine degna di un traditore si impiccò.

                  Ricordiamo infine che denigrare un amico è un vero e proprio veleno per
                  l’amicizia.  Fu  questo  che  coprì  di  lebbra  il  volto  di  Maria  con  la






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