Page 30 - L’Amicizia Spirituale
P. 30
indecoroso. Però adesso ci interessa sentire la tua opinione sui quattro
gradini di cui hai parlato.
LA SCELTA DELL’AMICO E I TEMPERAMENTI DIFFICILI
Aelredo: Parliamo per prima cosa della scelta. Ci sono certi difetti che
impediscono, a chi vi si trova impegolato, di osservare con costanza le
regole e i diritti dell’amicizia. Chi è così non deve essere scelto con
leggerezza come amico. Se però ci sono in queste persone altri aspetti
della vita e del comportamento che piacciono, allora si deve fare ogni
sforzo per aiutarli così da renderli idonei all’amicizia. Sto parlando di
coloro che per carattere sono irascibili, instabili, sospettosi e
chiacchieroni.
Gli irascibili
È difficile infatti che uno, spesso sconvolto dall’ira, non se la prenda un
giorno o l’altro anche contro l’amico, come è scritto nel Siracide: “C’è
anche l’amico che si cambia in nemico e scoprirà a tuo disonore i vostri
litigi” (Sir 6,9). Per cui la Scrittura dice: “Non ti associare a un collericoe
non praticare un uomo iracondo, per non imparare i suoi costumi e
procurarti una trappola per la tua vita” (Pr 22,24-25). E Salomone dice:
“L’ira alberga in seno agli stolti” (Qo 7,9). E c’è forse qualcuno che spera
di poter conservare a lungo l’amicizia con uno stolto?
Marco: Eppure, se ben ricordo, ti abbiamo visto coltivare con tanta bontà
un’amicizia con un uomo dall’ira terribile e abbiamo sentito che fino al
termine dei suoi giorni non è mai stato offeso da te, benché spesso lui ti
abbia offeso.
Aelredo: Ci sono alcuni che sono irascibili per temperamento naturale, e
che tuttavia sanno reprimere e moderare così bene questo loro difetto da
non cadere mai in quelle cinque colpe che secondo la Scrittura rovinano
l’amicizia fino a distruggerla, anche se talvolta offendono l’amico con
parole o gesti sconsiderati, o con scene indiscrete di gelosia. Se abbiamo
accolto una persona così nella nostra amicizia dobbiamo sopportarla con
pazienza, e poiché siamo sicuri del suo affetto, dobbiamo perdonarlo
quando nelle parole o nelle azioni passa il segno. Altrimenti lo si richiama
senza farlo soffrire, magari usando un tono scherzoso e amabile.
Luca: Quel tuo amico che, come pare a molti, tu preferisci a tutti noi,
qualche giorno fa, spinto dall’ira, ha detto e fatto qualcosa che sapevamo
benissimo ti sarebbe dispiaciuto. Eppure ci sembra, e del resto lo
28