Page 25 - L’Amicizia Spirituale
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offuscata  e  corrotta  dalla  passionalità;  cosi,  abbandonato  lo  spirito,  si  è
                  trascinati  verso  desideri  impuri.  Per  queste  ragioni  l’amicizia  spirituale
                  deve avere come base iniziale la purezza dell’intenzione, la guida della
                  ragione e il freno della temperanza. La gioia profonda che si aggiungerà
                  ad  esse  sarà  certamente  sperimentata  come  dolcezza,  senza  per  questo
                  cessare di essere un affetto ordinato.

                  Un altro tipo di amicizia è quello che unisce i malvagi per la somiglianza
                  dei  comportamenti:  di  questa  non  parlo  proprio,  perché,  come  ho  già
                  detto, non è neppure degna del nome di amicizia. C’è inoltre un’amicizia
                  che si accende per la speranza di un qualche guadagno, e molti ritengono
                  che  proprio  per  questo  motivo  debba  essere  desiderata,  coltivata  e
                  conservata.  Se  questo  fosse  vero,  quante  persone  verrebbero  escluse  da
                  un  amore  di  cui  pure  sono  veramente  degni,  solo  perché  non  hanno
                  niente, non possiedono niente, e non possono sperare di ottenere alcun
                  vantaggio materiale. Se però metti tra i vantaggi il consiglio quando sei
                  nel dubbio,  la consolazione  quando soffri per  qualche  avversità, e  altre
                  cose  del  genere,  questo  è  sicuramente  quello  che  uno  ha  il  diritto  di
                  aspettarsi da un amico, ma sono cose che devono seguire l’amicizia, non
                  precederla.  Davvero  si  può  dire  che  non  ha  ancora  imparato  cosa  sia
                  l’amicizia  chi  va  alla  ricerca  di  una  ricompensa  che  non  sia  l’amicizia
                  stessa.  Una  ricompensa  che  sarà  piena  per  chi  ha  coltivato  l’amicizia,
                  quando  essa,  interamente  trasfigurata  da  Dio,  porterà  alla  gioia  della
                  contemplazione di lui quelli che prima ha unito.



                                        L’amicizia come premio a se stessa

                  Anche se l’amicizia fedele dei buoni porta con sé tante cose buone, sono
                  sicuro che non è dai vantaggi che nasce l’amicizia, ma il contrario. Non
                  penso che la generosità con cui Barzillai il galaadita accolse Davide che
                  fuggiva dal figlio parricida, gli diede assistenza e lo trattò da amico, abbia
                  fatto  nascere  l’amicizia  fra  quei  grandi  uomini.  Piuttosto  questi  favori
                  manifestarono ciò che già c’era. Non c’è nessuno, infatti, che osi pensare
                  che  prima  di  quell’occasione  il  re  possa  aver  avuto  bisogno  di
                  quell’uomo. D’altra parte, che lui, già molto ricco, non si aspettasse niente
                  in  cambio  di  quello  che  aveva  fatto  per  il  re,  risulta  chiaro  quando  si
                  considera  che,  essendogli  state  offerte  tutte  le  ricchezze  della  città,  non
                  volle accettare niente, accontentandosi delle sue cose. Lo stesso possiamo
                  dire del legame stupendo fra Davide e  Gionata, reso perfetto non dalla
                  speranza di un futuro vantaggio, ma dall’ammirazione per la virtù, anche





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