Page 17 - L’Amicizia Spirituale
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Eccellente, davvero! Non c’è, infatti, in tutto quanto può capitarci in
questa vita, medicina migliore, più valida o più efficace per le nostre
ferite, che l’avere un amico che venga a dividere con noi i momenti di
sofferenza e i momenti di gioia, così che spalla a spalla, come dice
l’Apostolo, portiamo gli uni i pesi degli altri, meglio, uno sopporta più
facilmente i propri mali che quelli dell’amico. L’amicizia, dunque, “rende
più splendida la buona sorte e più lievi le avversità condividendole e
mettendole in comune”. L’amico è veramente una medicina eccellente per
la vita. Su questo concordano anche i pagani, i quali dicevano: “molto
spesso ci serviamo più dell’amico che non dell’acqua o del fuoco” In ogni
azione, in ogni progetto, nelle certezze e nei dubbi, in qualsiasi evenienza,
in qualsiasi occasione, in segreto e in pubblico, quando abbiamo bisogno
di un consiglio, in casa e fuori, dovunque, l’amicizia fa piacere, l’amico è
necessario, il suo aiuto è prezioso. Gli amici, come dice Cicerone, “sono
presenti anche se sono assenti, sono ricchi anche se poveri, sono forti
anche se deboli e, cosa ancor più difficile, anche se morti, vivono”.
L’amicizia, quindi, è la gloria di chi è ricco, la patria di chi è in esilio, la
ricchezza di chi è povero, la medicina di chi è malato, la vita di chi è
morto, la grazia di chi è sano, la forza di chi è debole, il premio di colui
che è forte. Questo è l’onore, il ricordo, l’apprezzamento e il rimpianto
che si accompagna agli amici, a coloro la cui vita ci appare degna di lode,
e la morte preziosa. Ma c’è ancora una cosa che supera tutte le precedenti:
l’amicizia è a un passo dalla perfezione che consiste nell’amore e nella
conoscenza di Dio, cosicché un uomo, in virtù dell’amicizia che ha verso
un altro uomo, diventa veramente amico di Dio, secondo quanto dice il
Signore nel Vangelo: “Non vi chiamo più servi, ma amici”.
Marco: Devo confessarti che le tue parole mi commuovono e accendono
nel mio animo un desiderio di amicizia così grande da credere che non
riuscirei a vivere qualora mi mancasse la ricchezza di un bene così
grande. Però vorrei che tu mi spiegassi più ampiamente quest’ultima cosa
che hai detto, e che mi ha toccato a tal punto da strapparmi quasi dalla
realtà terrena, cioè che l’amicizia costituisce il gradino più alto verso la
perfezione. È una fortuna che sia entrato proprio in questo momento
Luca, lui che a ragione potremmo definire “discepolo dell’amicizia”, visto
che il suo impegno costante è quello di “essere amato e di amare”. È un
bene che sia qui, perché non gli capiti che, avido com’è di amicizie, e
ingannato da ciò che ne è solo una parvenza, prenda per vera un’amicizia
che è falsa, oppure per solida una che è fragile o per spirituale
un’amicizia che è del tutto carnale.
Luca: Ti ringrazio per la tua cortesia, fratello, dato che mi concedi di
prender parte a questo incontro spirituale, pur non essendo stato invitato.
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