Page 16 - L’Amicizia Spirituale
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I frutti dell’amicizia

                  Aelredo: Farò come desideri. Però voglio che tu legga da solo ciò che ho
                  scritto, e che non lo mostri in pubblico, perché ritengo che ci siano alcune
                  cose  da  togliere,  altre  da  aggiungere,  e  sicuramente  parecchi  punti  da
                  correggere.
                  Marco: Sono qui per questo, tanto più avido di sapere quanto più dolce è
                  stato il gusto per le cose che ho letto sull’amicizia. Visto che ho già letto
                  quanto hai magnificamente esposto sulla natura dell’amicizia, vorrei che
                  mi dicessi quali vantaggi procura a chi la coltiva. Si tratta, infatti, come tu
                  hai saputo dimostrare,  di una  cosa di grande importanza. Sarà dunque
                  tanto  più  forte  il  desiderio  che  ci  spingerà  a  cercarla  quanto  meglio  ne
                  conosceremo il fine e i frutti.
                  Aelredo:  Non  pretendo  di  riuscire  a  darti  una  spiegazione  che  sia
                  all’altezza di un bene così grande: nelle cose umane, infatti, non possiamo
                  desiderare  niente  di  più  santo  e  di  più  utile;  niente  è  più  difficile  da
                  trovare,  niente  si  può  sperimentare  di  più  dolce  e  niente  è  più  ricco  di
                  frutti. L’amicizia, infatti, porta i suoi frutti nella vita presente e in quella
                  futura. L’amicizia dà gusto, con la sua soavità, a tutte le virtù, con la sua
                  forza seppellisce i vizi, addolcisce le avversità, modera la prosperità, così
                  che senza un vero amico quasi niente tra le cose umane può essere fonte
                  di gioia. Un uomo senza amici è come una bestia, perché non ha chi si

                  rallegri con lui quando le cose gli vanno bene; non ha chi condivida la sua
                  tristezza nei momenti di dolore; gli manca uno con cui sfogarsi quando la
                  mente  è  angustiata  per  qualche  preoccupazione,  o  qualcuno  cui  poter
                  comunicare qualche intuizione geniale o più luminosa del solito. Guai a
                  chi è solo, perché se cade non ha chi lo sollevi. Colui che è senza amici
                  vive nella solitudine più totale. E invece, quale felicità, quale sicurezza,
                  quale  gioia  avere  uno  “con  cui  tu  abbia  la  libertà  di  parlare  come  a  te
                  stesso”, uno cui poter confidare senza timore i tuoi sbagli, uno al quale
                  poter rivelare senza arrossire i tuoi progressi nella vita spirituale, uno cui
                  affidare tutti i segreti e tutti i progetti del tuo cuore! Cosa può esserci di
                  più gioioso dell’unione di un animo con un altro, di due che diventano
                  uno al punto che sparisce la paura della prepotenza, o il timore indotto
                  dal sospetto, e la correzione di uno non fa soffrire l’altro, né la lode può
                  essere presa come adulazione? Un amico, dice il Sapiente, è una medicina
                  per la vita.








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