Page 70 - Teologia Mistica
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avversità: tante sono le piume quante le occasioni di impazienza, di turbamento e di
vendetta. Le difficoltà provenienti dall’interno: tante sono le piume quante le tentazioni
alla licenziosità causate dalla carne. La malvagità del demonio: tante sono le piume
quanti gli inganni e i lacci dei demoni. La cattiveria esercitata verso i vivi: tante le
piume quante le ingratitudini e gli scandali contro il prossimo, soprattutto contro i
familiari, i benefattori, i sottoposti. Il disinteresse per i morti: tante le piume quanti i
defunti che rimangono nei tormenti o conseguono con ritardo la gloria eterna perché si è
stati negligenti nei suffragi.
Poi viene l’ala destra della speranza, con penne e piume analoghe a quelle del timore.
La divina misericordia: tante le piume quanti gli esempi della divina misericordia, come
la gloria degli angeli, la salvazione di Adamo, di Noè, di Lot, di David, di Pietro, di
Paolo, del buon ladrone, della Maddalena, della donna cananea, del figlio prodigo,
dell’adultera, Cristo che ci salva ed inoltre gli angeli santi che custodiscono gli eletti. La
gloria superiore ad ogni comprensione: tante le piume quante le qualità dell’anima e del
corpo. La grazia della penitenza: tante le piume quanti gli atti di penitenza compiuti per
i peccati. I continui sostegni divini: tante le piume quanti gli aiuti di Dio mediati dalle
virtù [infuse], dai doni [dello Spirito santo], dalle beatitudini, dall’efficacissimo
sacramento dell’eucaristia, dalla penitenza ecc. La letizia che reca conforto [ad altri]:
tante le piume quante le occasioni di abbassarsi a beneficare [i poveri] ricavate dalla
prosperità. Il dolore che ammaestra: tante le piume quanti i beni ottenuti con la
coraggiosa sopportazione delle avversità. La libertà del volere: tante le piume quanti i
modi con cui la volontà può sottomettere la carne. La benevolenza degli angeli e dei
santi: tante le piume quanti i modi con cui tutti i santi e le sante ci aiutano. L’aiuto dei
vivi: tante le piume quanti i modi con cui aiutiamo i vivi e siamo da loro aiutati. Il
suffragio dei morti: tante le piume quanti i modi con cui aiutiamo i morti e siamo da
loro aiutati.
Seguendo questo schema, coloro che lo desiderino potranno esercitarsi
abbondantemente in meditazioni quotidiane, attingendo tanti altri temi dall’intero
complesso della sacra Scrittura. Potranno anche costruirsi ali simili [a quelle descritte]
per gli altri sentimenti, come per la carità verso Dio e verso il prossimo, facendo delle
meditazioni che vi inducano; per l’odio al peccato, enumerando i motivi in rapporto a
Dio e al prossimo per cui dobbiamo odiare il peccato. Su tutti questi motivi si dilunga
molto la celebre Somma dei vizi e delle virtù, un’opera davvero utile. Le salutari
meditazioni sul timore sono sufficienti per eccitare all’odio del peccato, quelle sulla
speranza aiutano a crescere nella carità verso Dio e il prossimo.
Rivestiti di queste «penne di buon mattino» [Sal 138,9], cioè con un animo vigile:
non appena avrai avvertito l’amore della divina illuminazione risplendere come
un’aurora sulla terra della tua anima, va’ a stabilirti «ai confini del mare» [Sal 138,9]
come su una spiaggia posta al riparo dal turbine dei pensieri e dall’ardore dei desideri.
Ti «condurrà colà» non il tuo accorgimento, bensì «la mano» del Signore, e la sua destra
«ti sosterrà» [Sal 138,10], sì che tu possa dire: «Forse le tenebre mi cacceranno» in una
sorta di oscura dimenticanza di tutte le realtà inferiori, e questa «notte» delle cose
infime sarà «la mia luce nelle delizie» [Sal 138,11] della comprensione che sta per
venire.
Si faccia dunque attenzione a che queste penne non ci vengano strappate dalla
mancanza di fede, o annerite dal fumo della disperazione, o rese appiccicose
dall’inerzia, o immobilizzate dalla cupidigia, o bruciate dalla lussuria, o appesantite
dalla gola.