Page 38 - Teologia Mistica
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che nella facoltà cognitiva il cielo è la mente o intelletto, mentre nella facoltà del
sentimento è l’apice o scintilla della mente [= la sinderesi]); in secondo luogo del fatto
che tutte le potenze inferiori cessano dal compiere i propri atti — per cui egli stesso dice
di ignorare se era nel corpo o fuori del corpo. L’estasi dunque è un rapimento della
mente accompagnato dalla cessazione di tutte le operazioni delle potenze inferiori.
L’estasi a sua volta si può suddividere secondo le due facoltà della mente, quella
cognitiva e quella affettiva. La prima estasi è un rapimento nello spirito, la seconda è un
rapimento fuori dello spirito. Ma questi due rapimenti si possono distinguere anche in
rapporto agli oggetti verso i quali si viene rapiti: allora il rapimento nello spirito è il
rapimento presso le realtà intelligibili al di sotto di Dio, il rapimento al di sopra dello
spirito è il rapimento presso le realtà divine. Forse nella Scrittura possiamo trovare
frammiste le due accezioni. Leggiamo infatti che la regina di Saba era rimasta senza
fiato perché la forte meraviglia provata aveva sospeso in lei l’attività di tutte le sue
potenze in ordine a quel che aveva contemplato della sapienza di Salomone. E questo si
può chiamare stupore o spasimo.
Dopo aver definito i termini rapimento ed estasi, ci resta da indagare come l’uno e
l’altra siano originati dall’amore. Siccome l’amore è la radice di tutti gli altri sentimenti,
se riusciremo a mostrare che è il sentimento (e non la conoscenza) a produrre il
rapimento, risulterà sufficientemente chiaro il nostro assunto.
In primo luogo va detto che l’amore è assimilabile al peso, come ha scritto uno dei
sapienti: «Il mio amore è il mio peso, da esso sono condotto dovunque sono condotto»;
l’amore attira e rapisce necessariamente. Infatti tutti i corpi gravi sono condotti al luogo
della loro stabilità e quiete da una certa attrazione, e non dalla conoscenza del centro
della terra o del peso che tende verso quel centro: questo è evidente nei corpi gravi
dotati di conoscenza, i quali, se non sono impediti, sono condotti verso il basso anche
quando viene meno ogni loro conoscenza. E quantunque l’amore, soprattutto quello di
cui parliamo, sia maggiormente assimilabile a ciò che è leggero, cui è proprio l’esser
portato in alto, anche la leggerezza può essere in qualche modo chiamata peso, a parere
del sopraccitato sapiente.
In secondo luogo possiamo sperimentare che il ferro, quando è sotto l’azione di un
magnete, è attratto verso di esso senza alcun intervento della conoscenza; ed anche la
facoltà nutritiva attrae il nutrimento, che è pesante, verso l’alto, senza che in ciò sia
all’opera la facoltà cognitiva. Passiamo ora a parlare del rapimento delle facoltà
cognitive.
[CONSIDERAZIONE XXXVII]
La trentasettesima considerazione circoscrive
il rapimento dell’immaginazione alle persone prese da passione,
e adduce alcuni esempi ecc.
Il rapimento dell’immaginazione al di sopra delle potenze sensibili inferiori avviene
in forza del sentimento d’amore.
È chiaro: il sentimento d’amore o di desiderio è capace di attirare o rapire la potenza
immaginativa con una tale intensità, che le facoltà inferiori non badano più agli oggetti
dei sensi esterni che hanno davanti. Questo il Filosofo lo ha desunto dall’esperienza.