Page 53 - Il combattimento spirituale
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tua volontà, mi dia odore soavissimo. Questo ho domandato e domando sempre, perché bramo di
            essere  tutto  tuo  e  che  tu  sia  tutta  mia.  Ciò  non  avverrà  giammai  finché,  non  facendo  di  te
            quell’abbandono che tanto mi diletta, sarai attaccata all’amore di te stessa, al tuo parere e a ogni
            tua voglia e reputazione. Ti domando l’odio di te stessa, per darti il mio amore; il tuo cuore, perché
            si unisca con il mio che per questo mi fu aperto sulla croce (cfr. Gv 19,33-34); e chiedo tutta te
            stessa, perché io sia tutto tuo. Tu vedi che io sono d’incomparabile prezzo e tuttavia per mia bontà
            valgo quanto vali tu. Comprami dunque ormai, anima mia diletta, col dare te a me. Io voglio da te,
            mia dolce figliuola, che tu niente voglia, niente pensi, niente intenda, niente veda fuori di me e della
            mia volontà, affinché io in te tutto voglia, pensi, intenda e veda in modo che il tuo niente, assorto
            nell’abisso della mia infinità, in quella si converta. Così tu sarai in me pienamente felice e beata, e
            io in te tutto contento.
            Finalmente offrirai al Padre il suo Figliuolo prima per rendimento di grazie e poi per i bisogni tuoi,
            di tutta la santa chiesa, di tutti i tuoi, di quelli ai quali sei obbligata e per le anime del purgatorio.
            Questa offerta la farai in ricordo e in unione con quella che egli fece di se stesso quando, pendendo
            dalla croce tutto  sanguinante, si  offri  al  Padre. E in  questo  modo  gli potrai  ancora offrire tutti i
            sacrifici, che in quel giorno si fanno nella santa chiesa romana.

                                                    CAPITOLO LVI

                                                 La comunione spirituale

            Benché  non  si  possa  ricevere  sacramentalmente  il  Signore  più  di  una  volta  al  giorno,  tuttavia
            spiritualmente si può ricevere (come ho detto) ogni ora e ogni momento; e questo non ci può essere
            impedito da nessuna creatura fuorché dalla negligenza o da altra nostra colpa. E alle volte questa
            comunione  sarà  tanto  fruttuosa  e  cara  a  Dio,  quanto  forse  non  saranno  molte  altre  comunioni
            sacramentali per difetto di coloro che le ricevono.
            Quante volte dunque ti disporrai e ti preparerai a tale comunione, troverai pronto il Figliuolo di Dio,
            che con le proprie mani ti ciba spiritualmente di se stesso. Per prepararti a ciò, rivolgiti con la mente
            a lui con questo fine; e con un breve sguardo alle tue mancanze addolorati con lui per averlo offeso,
            e con ogni umiltà e fede pregalo che si degni venire nella tua povera anima con nuova grazia, per
            sanarla e fortificarla contro i nemici.
            Oppure quando sei per farti violenza e mortificarti in qualunque tuo appetito o stai per fare qualche
            atto di virtù, fa’ tutto allo scopo di preparare il tuo cuore per il Signore che continuamente te lo
            chiede.  E  rivolgendoti  poi  a  lui,  chiamalo  col  desiderio  che  venga  con  la  sua  grazia  a  sanarti  e
            liberarti  dai  nemici,  perché  egli  solo  possieda  il  tuo  cuore.  Ovvero  ricordandoti  della  passata
            comunione sacramentale, di’ con cuore acceso: Quando, mio Signore, ti riceverò un’altra volta?
            Quando,  quando?.  Se  vorrai  prepararti  e  comunicarti  spiritualmente  in  modo  più  conveniente,
            indirizza dalla sera precedente tutte le mortificazioni, gli atti virtuosi e ogni altra opera buona allo
            scopo di ricevere spiritualmente il tuo Signore.
            Di buon mattino, considerando quale bene e quale felicità prova quell’anima che degnamente riceve
            il santissimo sacramento dell’altare (poiché in esso le virtù perdute si riacquistano, l’anima ritorna
            alla primitiva bellezza e le si comunicano i frutti e i meriti della passione dello stesso Figliuolo di
            Dio) e quanto piace a Dio che noi lo riceviamo e abbiamo i detti beni, studiati di accendere nel
            cuore tuo un desiderio grande di riceverlo per piacere a lui.
            E accesa che sarai di questo desiderio, rivolgiti a lui dicendogli: Signore, in questo giorno non mi è
            concesso di riceverti sacramentalmente. Ma, o bontà e potenza increata, dopo avermi perdonato
            ogni errore e avermi sanata, fa’ che ti riceva spiritualmente in maniera degna adesso, ogni ora e
            ogni giorno col darmi nuova grazia e fortezza contro tutti i nemici, e particolarmente contro questo
            a cui per piacere a te io faccio guerra.

                                                    CAPITOLO LVII
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