Page 49 - Il combattimento spirituale
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capriccio e in preda agli uomini iniqui e ai demoni dell’inferno, perché ne facciano quello che
vogliono.
Quarto. Dopo questo guarda il tuo Gesù che, rivolto verso di te con occhi pietosi, ti dice: Figliuola,
per non volerti tu fare un poco di violenza, ecco dove mi hanno condotto le tue sregolate voglie.
Ecco quanto patisco e quanto gioiosamente lo faccio, per tuo amore e per darti esempio di vera
pazienza. Figliuola, per tutti i miei dolori ti prego di portare volentieri questa e ogni altra croce
che a me piaccia di più, abbandonandoti completamente nelle mani di tutti i persecutori che ti darò,
pur essendo vili e crudeli quanto più si possa contro il tuo onore e contro il tuo corpo. Se sapessi la
consolazione che ne proverò!
Ma puoi ben vederla in queste ferite che, come care gioie, ho voluto ricevere per ornare di preziose
virtù la povera anima tua da me amata al di sopra di ogni tua valutazione. E se io per questo sono
ridotto in così estremo stato, perché, sposa mia cara, non vorrai tu patire un poco per dare
soddisfazione al mio cuore e addolcire quelle piaghe causatemi dalla tua impazienza, che così
amaramente mi afflisse più delle stesse piaghe?.
Quinto. Pensa poi bene chi sia colui il quale così ragiona con te e vedrai che è lo stesso re di gloria,
Cristo vero Dio e vero uomo. Considera la grandezza dei suoi tormenti e obbrobri, che sarebbero
indegni del più infame ladro del mondo. Vedi il tuo Signore rimanere non solo immobile e
sorprendentemente paziente fra tanti strazi, ma addirittura goderne come si trattasse di sue nozze.
Come con meno acqua meglio arde il fuoco, così con l’aumento dei tormenti, considerati piccoli
dalla sua sovrabbondante carità, cresceva sempre più il godimento e la brama di soffrirne di
maggiori. Considera che il clementissimo Signore ha patito e operato tutto ciò non per forza né per
suo interesse, ma, come egli ti ha detto, per amore verso di te e perché tu a sua imitazione ti eserciti
nella virtù della pazienza. Penetrando ben addentro a quello che egli vuole da te e alla gioia che gli
darai esercitandoti in questa virtù, produci atti di ardente desiderio di portare non solo
pazientemente ma con allegrezza la tua croce presente e ogni altra, anche se più grave, per meglio
imitare il tuo Dio e dargli maggior conforto.
Ponendoti davanti agli occhi della mente le sue ignominie e amarezze gustate per te e la sua
costanza e sofferenza, vergognati di ritenere che la tua sia anche soltanto ombra di pazienza e che i
tuoi siano veri dolori e obbrobri. Temi e trema che anche un minimo pensiero di non voler patire per
amore del tuo Signore trovi modo di fermarsi sia pure un poco nel tuo cuore.
Questo Signore crocifisso, figliuola mia, è il libro che io ti do a leggere e dal quale tu potrai ricavare
il vero ritratto di ogni virtù: essendo libro di vita, non solo ammaestra l’intelletto con parole, ma
infiamma anche la volontà con il vivo esempio. Di libri è pieno il mondo intero e nondimeno non
possono tutti insieme insegnare così perfettamente il modo di acquistare tutte le virtù, come si fa
invece fissando lo sguardo in Dio crocifisso.
Figliuola, sappi una cosa: coloro i quali spendono molte ore nel piangere la passione di nostro
Signore e nel considerare la sua pazienza, e poi nelle avversità che sopraggiungono si mostrano così
impazienti come se nell’orazione avessero appreso tutt’altra cosa, sono simili ai soldati del mondo.
Costoro, sotto le tende, prima del tempo della battaglia, si ripromettono cose grandi, ma poi al
comparire dei nemici lasciano le armi e si danno alla fuga. E qual cosa può essere più stolta e più
miserabile di questa: vedere come in lucido specchio le virtù del Signore, amarle, ammirarle, e poi
dimenticarsene del tutto o non stimarle quando si presenta l’occasione di esercitarle?
CAPITOLO LIII
Il santissimo sacramento dell’eucaristia
Come hai già visto, figliuola, fin qui ti ho provveduta di quattro armi di cui avevi bisogno per
vincere i tuoi nemici e di molti avvertimenti per maneggiarle bene. Ora però mi resta da proportene
un’altra, che è il santissimo sacramento dell’eucaristia. E come questo sacramento supera tutti gli
altri sacramenti, così questa quinta arma è superiore a tutte le altre.
Le quattro suddette prendono il valore dai meriti e dalla grazia ottenutaci dal sangue di Cristo, ma