Page 24 - Il combattimento spirituale
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questo, ma in ogni altro avvertimento che ti venga da me.
            Nel mirare tante cose gradevoli alla vista e preziose sulla terra, considerale tutte vilissime e come
            sterco rispetto alle celesti ricchezze, alle quali aspira con ogni affetto disprezzando tutto il mondo.
            Rivolgendo lo sguardo verso il sole, pensa che più di quello è lucida e bella l’anima tua se sta in
            grazia del tuo Creatore; altrimenti pensala più oscura e abominevole delle tenebre infernali. Alzando
            gli occhi del corpo al cielo che ti copre, penetra con quelli dell’anima più sopra nel cielo empireo e
            li soffermati con il pensiero come nel luogo per te preparato per eterna felicissima dimora, se in
            terra vivrai innocentemente. Sentendo il canto degli uccelli o altri canti, eleva la mente a quelli del
            paradiso  dove  risuona  un  continuo  alleluia  e  prega  il  Signore  che  ti  faccia  degna  di  lodarlo  in
            perpetuo insieme con quegli spiriti celesti.
            Quando  ti  accorgi  di  prendere  diletto  delle  bellezze  della  creatura,  guarda  attentamente  con
            l’intelletto che ivi nascosto giace il serpente infernale tutto intento e pronto a ucciderti o almeno a
            ferirti. Contro di lui così potrai dire: Ah, maledetto serpente, come sei insidiosamente preparato per
            divorarmi!. Poi rivolta a Dio, dirai: Benedetto sii tu, Dio mio, che mi hai scoperto il nemico e mi hai
            liberato  dalle  sue  rabbiose  fauci.  E  dall’attrattiva  fuggi  subito  nelle  piaghe  del  Crocifisso,
            occupando la mente in esse e considerando quanto soffrì il Signore nella sua sacratissima carne per
            liberarti  dal  peccato e renderti odiosi  i  piaceri della carne. Ti  ricordo un altro modo  per fuggire
            questa  pericolosa  attrattiva,  ed  è  che  tu  ti  addentri  bene  nel  pensare  quale  sarà  dopo  la  morte
            quell’oggetto che piace fino a tal punto.
            Mentre  cammini,  ricordati  che  per  ogni  passo  che  muovi  ti  vai  avvicinando  alla  morte.  Così
            vedendo volare gli uccelli e scorrere le acque, pensa che con maggior velocità la tua vita se ne va
            volando verso il suo fine. Quando si levano venti impetuosi o quando folgora e tuona, ti sovvenga
            del tremendo giorno del giudizio; e posta in ginocchio, adora Dio pregandolo che ti conceda grazia e
            tempo di prepararti bene, per comparire allora davanti alla sua altissima Maestà.
            Nella varietà dei casi che possono capitare a una persona, così ti eserciterai: ad esempio, quando sei
            oppressa  da  qualche  dolore  o  malinconia,  o  patisci  caldo,  freddo  o  altro,  solleva  la  mente  a
            quell’eterna  volontà  alla  quale  per  il  tuo  bene  è  piaciuto  che  in  tal  misura  e  tempo  tu  senta
            quell’incomodo. Perciò tu, lieta per l’amore che ti mostra il tuo Dio e per l’opportunità di servirlo in
            tutto quello che più gli piace, dirai nel tuo cuore: Ecco in me il compimento del divino volere, che ab
            aeterno  amorosamente  ha  disposto  che  io  al  presente  sostenga  questo  travaglio.  Ne  sia  lodato
            sempre il mio benignissimo Signore. E quando nella tua mente si crea un pensiero di cosa buona,
            subito rivolgiti a Dio, riconoscilo come proveniente da lui e rendigliene grazie.
            Quando leggi, ti sembri di vedere il Signore sotto quelle parole e ricevile come se venissero dalla
            sua bocca divina. Contemplando la santa croce, considera che essa è lo stendardo del tuo esercito: se
            da esso ti allontani, cadrai nelle mani dei crudeli nemici; se lo segui, giungerai in cielo carica di
            gloriosi bottini.
            Nel  vedere  la  cara  immagine  di  Maria  Vergine,  rivolgi  il  cuore  a  lei  che  regna  in  paradiso;
            ringraziala per essere stata sempre pronta alla volontà del tuo Dio; per aver partorito, allattato  e
            nutrito il Redentore del mondo, e perché nel nostro conflitto spirituale non ci  priva mai del  suo
            favore e del suo aiuto.
            Le immagini dei santi ti rappresentino tanti campioni che, avendo compiuto valorosamente il loro
            assalto, ti hanno aperto la strada. Camminando per tale strada, anche tu insieme a loro sarai coronata
            di perpetua gloria. Quando vedrai le chiese, fra le altre devote considerazioni potrai pensare che
            l’anima tua è tempio di Dio e perciò, come sua stanza, la devi conservare pura e monda.
            Sentendo  in  qualunque  tempo  i  tre  segni  della  salutazione  angelica  (cfr.  Lc  1,28),  potrai  fare  le
            seguenti brevi meditazioni conformi a quelle sacre parole che sogliono dirsi prima di ciascuna di
            queste orazioncelle celesti.
            Al primo segno ringrazia Dio di quell’ambasciata che dal cielo mandò in terra e che fu il principio
            della nostra salvezza. Al secondo rallegrati con Maria Vergine per le sue grandezze, alle quali fu
            elevata per la sua singolare profondissima umiltà. Al terzo segno, insieme alla beatissima madre e
            all’angelo Gabriele, adora il divino Fanciullo appena concepito. E non ti dimenticare di inchinare
            così un poco il capo per riverenza in ciascun segno e alquanto di più nell’ultimo.
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