Page 23 - Il combattimento spirituale
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narici.
Quando odi qualche armonia di suoni e canti, rivolta con la mente al tuo Dio dirai: Quanto godo,
Signore e Dio mio, delle tue infinite perfezioni che tutte insieme non solo in te stesso sprigionano
sovraceleste armonia, ma fanno anche meraviglioso concerto unitamente negli angeli, nei cieli e in
tutte le creature!.
CAPITOLO XXII
Le cose medesime ci servono per regolare i nostri sensi, passando alla meditazione dei Verbo
incarnato nei misteri della sua vita e della sua passione
Sopra ti ho mostrato come dalle cose sensibili noi possiamo elevare la mente alla contemplazione
della divinità. Ora apprendi un modo di trarre spunto dalle stesse per meditare sul Verbo incarnato,
considerando i sacratissimi misteri della sua vita e della sua passione.
Tutte le cose dell’universo possono servire a questo scopo, se consideri in esse, come sopra dicevo,
il sommo Dio come sola prima causa che ha dato loro tutto quell’essere, quella bellezza e quella
superiorità che hanno; e da questo passa poi a considerare quanto grande e immensa sia la sua
bontà: pur essendo unico principio e Signore di tutto il creato, ha voluto discendere a tanta bassezza
da farsi uomo, patire e morire per l’uomo, permettendo che gli stessi uomini si armassero contro di
lui per crocifiggerlo.
Molte cose poi particolarmente ci portano davanti agli occhi della mente questi santi misteri, come
armi, funi, flagelli, colonne, spine, canne, chiodi, martelli e altre che furono strumenti della sua
passione.
Le abitazioni povere ci ricorderanno la stalla e il presepio del Signore. Quando piove ci verrà in
mente quella sanguinosa divina pioggia che nell’orto, stillando dal suo sacratissimo corpo, irrigò la
terra; le pietre che mireremo ci rappresenteranno quelle che si spezzarono nel momento della sua
morte; la terra ci raffigurerà quel movimento che fece allora e il sole quelle tenebre che l’oscurarono
(cfr. Mt 27,51; Mc 15,38; Lc 23,44); e vedendo le acque, ci ricorderemo di quella che uscì dal suo
sacratissimo costato (cfr. Gv 19,34). Il che dico allo stesso modo di altre cose simili.
Gustando il vino o altra bevanda, ricordati dell’aceto e del fiele del tuo Signore (cfr. Gv 19,29). Se
la soavità degli odori ti alletta, ricorri con la mente al fetore dei corpi morti da lui sentito sul monte
Calvario; quando ti vesti, ricordati che il Verbo eterno si vestì di carne umana per vestire te della
sua divinità; quando ti spogli, pensa al tuo Cristo denudato per essere flagellato e confitto in croce
per te; udendo rumori e grida di gente, ricordati di quelle abominevoli voci: Crucifige, crucifige;
tolle, tolle (cfr. Gv 19,6), che rimbombarono nelle sue divine orecchie. Ogni volta che batte
l’orologio, ti sovvenga di quell’affannoso battito di cuore che al tuo Gesù piacque sentire, quando
nell’orto cominciò a temere della sua vicina passione e morte; ovvero ti paia di sentire quelle dure
percosse con le quali fu inchiodato sulla croce.
In qualunque occasione in cui ti si presentino mestizia e dolori tuoi o altrui, pensa che sono come
niente rispetto alle indicibili angosce che trafissero e afflissero il corpo e l’anima del tuo Signore.
CAPITOLO XXIII
Altri modi per regolare i nostri sensi secondo le diverse occasioni che ci si presentano
Abbiamo visto come si debba innalzare l’intelletto dalle cose sensibili alla divinità e ai misteri del
Verbo incarnato. Qui aggiungerò altri modi per ricavarne diverse meditazioni, perché, come sono
differenti tra loro i gusti delle anime, così abbiano molti e diversi cibi. Inoltre ciò potrà servire non
solo alle persone semplici, ma anche a quelle che sono d’ingegno elevato e più avanti nella via dello
spirito, il quale in chicchessia non è sempre egualmente disposto e pronto alle più alte speculazioni.
Tu devi dubitare di confonderti in questa varietà di cose, se ti atterrai alla regola della discrezione e
al consiglio altrui, il quale intendo tu debba seguire con umiltà e confidenza non solamente in