Page 29 - Il combattimento spirituale
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liberarsene.
Perché i nostri propositi spesso non hanno il loro effetto
Quelli che già conoscono la vita corrotta che conducono e vorrebbero cambiarla, di solito vengono
ingannati e vinti dal demonio con le seguenti armi: poi, poi; cras, cras come dice il corvo. Voglio
prima risolvere questa faccenda e liberarmi di queste sciocchezze e poi dedicarmi con maggior
calma alla vita spirituale.
Questo laccio ha preso e prende tuttora molti. La causa di ciò è la nostra negligenza e la nostra
inettitudine, perché in un affare che riguarda la salvezza dell’anima e l’onore di Dio non si prende
con prontezza quell’arma tanto possente: ora, ora! E perché poi? Oggi, oggi! E perché cras, dicendo
a se stesso: Ma quando mi si concedesse il poi e il cras, sarebbe via questa di salvezza e di vittoria
il voler prima ricevere delle ferite e provocare nuovi disordini?.
Sicché tu vedi, figliuola, che per fuggire sia da questo inganno sia da quello del capitolo precedente
e per superare il nemico, il rimedio consiste nella pronta obbedienza ai pensieri e alle ispirazioni
divine. Parlo di prontezza e non di propositi, perché questi spesso vengono meno e molti in essi
sono rimasti ingannati per diverse ragioni.
La prima, accennata anche sopra, è che i nostri propositi non hanno per fondamento la diffidenza di
noi stessi e la confidenza in Dio. Né questo ci lascia vedere la nostra grande superbia, da cui
procedono questo inganno e questa cecità. La luce per conoscerli e l’aiuto per rimediarvi vengono
dalla bontà di Dio, il quale permette che noi cadiamo e per mezzo della caduta ci chiama a passare
dalla confidenza in noi stessi alla sola confidenza in lui, e dalla nostra superbia alla conoscenza di
noi stessi. Pertanto, se vuoi che i tuoi propositi siano efficaci, c’è bisogno che siano forti; e allora
saranno forti, quando nulla avranno di confidenza in noi stessi e tutti saranno umilmente fondati
nella confidenza in Dio.
L’altra ragione è che quando noi ci accingiamo a formulare dei propositi, miriamo alla bellezza e al
valore della virtù, la quale tira a sé la nostra volontà benché sia fiacca e debole; quindi parandosele
poi innanzi la difficoltà che è indispensabile per l’acquisto della virtù, essa manca e si tira indietro
essendo fiacca e inesperta. Però tu abituati a innamorarti molto più delle difficoltà che l’acquisto
delle virtù comporta, anziché delle virtù stesse; e di queste difficoltà va sempre nutrendo la tua
volontà ora con poco e ora con molto cibo, se vuoi veramente possedere le virtù. E sappi che tanto
più presto e più profondamente vincerai te stessa e i nemici tuoi, quanto più generosamente
abbraccerai le difficoltà e più ti saranno care.
La terza causa è che i nostri propositi a volte non tendono né alla virtù né alla volontà divina, ma al
proprio interesse. Il che accade nei propositi che solitamente si fanno nel tempo delle delizie
spirituali e delle tribolazioni che molto ci opprimono e per le quali non troviamo altro sollievo che
proporre di volerci dare tutti a Dio e agli esercizi virtuosi.
Tu, per non cadere in questo, nel tempo delle delizie spirituali sii molto cauta e umile nei propositi,
particolarmente nelle promesse e nei voti; e quando ti trovi tribolata, i tuoi propositi siano orientati a
sopportare pazientemente la croce secondo come Dio vuole e ad esaltarla rifiutando ogni sollievo
terreno e talora anche quello del cielo. Una sia la domanda e uno il tuo desiderio: che tu sia da Dio
aiutata a sopportare ogni cosa avversa senza macchiare la virtù della pazienza e senza disgustare il
tuo Signore.
CAPITOLO XXX
L’inganno di quelli che pensano di camminare verso la perfezione
Vinto già il nemico nel primo e nel secondo assalto e inganno di cui parlavo sopra, il maligno
ricorre al terzo. Esso consiste nel far sì che noi, dimentichi dei nemici che attualmente ci
combattono e ci danneggiano, ci teniamo occupati in desideri e propositi di alti gradi di perfezione.
Ne consegue che siamo continuamente piagati né curiamo le piaghe; stimando poi tali propositi
come se fossero già in atto, in vario modo ci insuperbiamo. Onde non volendo sopportare una