Page 12 - Il combattimento spirituale
P. 12

di Dio, ma nasceva da radice e da fondo guasto e corrotto. Perché chiunque si muove come spinto
            da Dio e per piacere a lui solo non vuole più l’una che l’altra cosa; ma vuole solamente averla se a
            Dio piacerà che l’abbia e nel modo e tempo che gli sarà gradito; e avendola o non avendola ne resta
            ugualmente pacifico e contento, poiché in ogni modo ottiene il suo intento e consegue il fine che
            altro non era se non il beneplacito di Dio.
            Perciò sta’ ben raccolta in te stessa e attenta a indirizzare sempre le tue azioni a questo perfetto fine.
            E se talora (cosi ricercando la disposizione dell’anima tua) tu ti muovessi a operare il bene allo
            scopo  di  fuggire  le  pene  dell’inferno  o  per  la  speranza  del  paradiso,  ancora  in  questo  ti  puoi
            proporre  per  ultimo  fine  il  gradimento  e  la  volontà  di  Dio:  egli  si  compiace  che  tu  non  vada
            all’inferno, ma che entri nel suo regno.
            Non c’è chi possa pienamente conoscere quanta forza ed efficacia abbia questo motivo, poiché una
            cosa, sia pur bassa o minima quanto si voglia, fatta allo scopo di piacere a Dio solo e per sua gloria,
            per così dire vale infinitamente più di molte altre di grandissimo pregio e valore che siano fatte
            senza questo motivo. Pertanto gli è più gradito un solo denaro dato a un poverello per questo solo
            motivo di far piacere a sua divina Maestà che se con altra intenzione, anche di godere i beni del
            cielo (che è fine non solo buono ma sommamente desiderabile), qualcuno si privasse di tutti i suoi
            averi, per copiosi che fossero.
            Questo esercizio di fare tutto allo scopo di piacere puramente a Dio sembrerà da principio arduo; ma
            esso diventerà agevole e facile con la consuetudine, con il desiderare molte volte lo stesso Dio e con
            l’aspirare a lui con vivi affetti del cuore come a perfettissimo e unico nostro bene, il quale per se
            stesso merita che tutte le creature lo cerchino, lo servano e lo amino sopra qualunque altra cosa.
            Quanto più profondamente e più spesso sarà fatta la considerazione dell’infinito merito di Dio, tanto
            più  ferventi  e  frequenti  saranno  gli  atti  suddetti  della  volontà;  e  così  con  maggior  facilità  e  più
            presto acquisteremo l’abitudine di fare ogni azione in segno di rispetto e di amore per quel Signore
            che solo ne è degno.
            Infine ti avviso che per conseguire questo divino obiettivo, oltre a quanto ti ho detto, occorre che tu
            lo domandi a Dio con preghiera insistente e che consideri spesso gli innumerevoli benefici che Dio
            ci ha fatti e tuttora ci fa per puro amore e senza suo interesse.

                                                     CAPITOLO XI
                  Alcune considerazioni che inducono la volontà a volere in ogni cosa il beneplacito di Dio

            Inoltre per indurre con maggior facilità la tua volontà a volere in tutte le cose il beneplacito di Dio e
            il suo onore, ricordati spesso che egli ti ha prima in vari modi onorata e amata. Nella creazione,
            creandoti dal nulla a sua somiglianza e mettendo tutte le altre creature a tuo servizio (cfr. Gen 1,26-
            28). Nella redenzione, mandando non un angelo ma il suo unigenito Figliuolo a redimerti, non con
            prezzo corruttibile di oro e di argento ma con il suo sangue prezioso (cfr. Pt 1, 18-19) e con la sua
            penosa e ignominiosa morte. Che poi ogni ora, anzi ogni momento ti guardi dai nemici, combatta
            per te con la sua grazia, tenga continuamente preparato per tua difesa e per tuo cibo il suo diletto
            Figliuolo nel sacramento dell’altare non è segno di incalcolabile stima e amore che l’immenso Dio
            ti porta? Sicché nessuno può capire quanta considerazione così gran Signore abbia di noi poverelli,
            della nostra bassezza e miseria, e viceversa quello che noi siamo tenuti a fare per così alta Maestà,
            che tali e tante cose ha operate per noi. Se i signori della terra, quando sono  onorati da persone
            anche povere e umili, si sentono obbligati a rendere loro onore, cosa dovrà fare la nostra viltà con il
            supremo re dell’universo da cui si vede così altamente apprezzata e amata?
            Oltre a quanto ho detto, abbi sempre sopra ogni cosa viva  memoria che la divina Maestà per se
            stessa merita infinitamente di essere onorata e servita, semplicemente perché tale è il suo desiderio.

                                                     CAPITOLO XII
                             Molte volontà esistono nell’uomo. La guerra che si fanno tra loro

            Benché si possa dire che in questo combattimento in noi esistano due volontà - l’una della ragione,
   7   8   9   10   11   12   13   14   15   16   17