Page 30 - Il Maestro
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insegnate con le parole. E se scorgendole alla mia presenza, mi avvertirà:
" Ecco le sarabare ", conoscerò l'oggetto che non conoscevo non per la
mediazione delle parole dette, ma per percezione immediata dell'oggetto.
Da essa è derivato inoltre che ho conosciuto e appreso anche il significato
del nome. Infatti nell'apprendere l'oggetto, non mi son fidato delle parole
altrui ma dei miei occhi. Delle parole però mi son fidato per osservare,
cioè per cercare con lo sguardo l'oggetto da vedere.
Insegnamento umano e Maestro divino (11, 36 - 14, 46)
Funzione della parola nell'insegnamento.
11. 36. Entro questi limiti hanno avuto valore le parole. Tanto per
valutarle al massimo, ci stimolano alla ricerca dell'oggetto, non ce lo
rappresentano alla conoscenza. Mi insegna soltanto chi mi rappresenta o
alla vista o all'udito o anche alla mente gli oggetti che voglio conoscere.
Dunque mediante le parole si apprendono soltanto le parole, anzi il
suono frastornante delle parole. Se infatti non è possibile che ciò che non
è segno sia parola, non so se è parola, sebbene sia stata già pronunciata,
finché non ne conosco il significato. Con la conoscenza degli oggetti, si
effettua anche la conoscenza delle parole. Al contrario con l'udire le
parole non si apprendono neanche le parole. Difatti non si apprendono le
parole che si conoscono e si può affermare di avere appreso quelle che
non si conoscono soltanto dopo averne avuto il significato. Ed esso risulta
non dalla percezione delle parole pronunziate, ma dalla conoscenza degli
oggetti significati. È ragionamento e discorso innegabile che, quando si
pronunciano le parole, o se ne conosce o non se ne conosce il significato;
se si conosce, non si apprende, piuttosto si rievoca; se poi non si conosce,
neppure si rievoca, ma forse si è invitati alla ricerca.
Limiti della parola nell'insegnamento.
11. 37. Potrai obiettare che non si possono conoscere quei copricapo, di
cui si percepisce soltanto il nome come suono, se non dopo averli visti e
che non si conosce perfettamente il nome stesso se non dopo averli
conosciuti, ma che soltanto mediante le parole si è appreso l'episodio dei
tre fanciulli, e cioè come hanno superato con fede sincera il rogo fatto
preparare dal re, quali lodi hanno cantato a Dio, quale elogio hanno
meritato perfino dal nemico. Rispondo che noi conosciamo già ogni
oggetto significato da quelle parole. Già conoscevo che cosa sono tre