Page 34 - Il Maestro
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assolutamente falsi. Si deve dunque pensare che insegna ciò che ignora?
Eppure usa le medesime parole che se ne avesse scienza.
Difficoltà del linguaggio.
13. 42. Dunque alle parole non rimane neanche la funzione di farci per lo
meno conoscere il modo di pensare di chi parla perché rimane
problematico se ritiene innegabili le nozioni che esprime. Aggiungi coloro
che mentono o fingono. Dal loro esempio si può facilmente comprendere
che con le parole non solo non si svela il pensiero, ma si può anche
occultarlo. Non metto in discussione che le parole degli individui veritieri
tendono e in certo senso s'impegnano a svelare il pensiero di chi parla e,
se non si permettesse di parlare a chi mente, per universale consenso,
otterrebbero l'intento sebbene si esperimenta in noi e negli altri che si
possono pronunciare parole senza riferimento a ciò che si pensa. Avviene
in due modi, secondo me. Prima di tutto un discorso imparato a memoria
e ripetuto più volte, si pronuncia pensando ad altro. Avviene spesso
quando si canta un inno. In secondo luogo, senza nostra volontà esce una
parola per un'altra per un errore della lingua. Anche in questo caso con
l'udito non si percepiscono i segni dei concetti che si hanno nel pensiero.
Anche coloro che mentiscono pensano certamente alle cose che dicono al
punto che, sebbene non si sappia se dicono il vero, si sa tuttavia che
hanno nel pensiero ciò che dicono, salvo che non si verifichi anche per
loro uno dei due casi accennati. Se poi qualcuno sostiene che tali
fenomeni si verificano raramente e, quando se ne verifica qualcuno, si
manifesta, non faccio obiezioni. Comunque spesso non è manifesto e a me
spesso, udendo gli altri, è sfuggito.
Subiettività del linguaggio.
13. 43. Ma ad essi si aggiunge un altro caso, molto comune e sorgente di
innumerevoli aspri dissensi. È il caso di chi parla ed esprime il proprio
pensiero, ma soltanto per sé e per qualche altro; per l'interlocutore e
alcuni altri intende un'altra cosa. Supponiamo che un tale alla nostra
presenza dica che l'uomo è inferiore per valore ad alcune bestie. Noi
immediatamente diamo segni di insofferenza e con grande energia
attacchiamo un'opinione cosi falsa e pericolosa. Quegli invece forse
considera valore le forze fisiche ed esprime con questa parola il proprio
pensiero, non mentisce, non erra nei concetti, non formula un discorso
affidato alla memoria pensando ad altro e non proferisce, per errore di