Page 21 - Il Maestro
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mezzo,  chiedendo  se  uomo  è  uomo.  Di  esse  tu  hai  inteso  la  prima  e
                  l'ultima non come segni ma come significati. Ne è la prova il fatto che hai
                  creduto  di  poter  rispondere  subito  con  tranquilla  sicurezza  alla  mia
                  domanda.
Ad.  -  È  vero.
Ag.  -  Perché  dunque  hai  ritenuto  di  dover
                  intendere secondo suono e significato soltanto quella di mezzo?
Ad. - Ma
                  ora intendo  l'intera  frase dall'angolazione  del significato. Son d'accordo
                  con te che è impossibile il discorso se, nell'udire le parole, l'intelligenza
                  non  si  porta  ai  concetti,  di  cui  esse  sono  segni.  Ora  dunque  mostrami
                  come sono stato tratto in errore dal ragionamento con cui si conclude che
                  non sono uomo.
Ag. - Piuttosto ti ripropongo la domanda perché da solo
                  avverta l'errore in cui sei caduto.
Ad. - Va bene.


                  ... per i quali si danno i segni ... .



                  8. 23. Ag. - Non ti chiederò quello che ti avevo chiesto prima. Lo hai già
                  concesso.  Osserva  dunque  attentamente  se  la  sillaba  " uo "  sia  altro  che
                  " uo " e " mo " altro che " mo ".
Ad. - Non ci osservo altro veramente.
Ag.
                  - Puoi osservare anche che dal congiungimento di queste due sillabe si ha
                  " uomo ".
Ad. - Non lo accorderei. Abbiamo già accertato, e giustamente,
                  che, dato un segno, si pone mente al suo significato e dalla sua analisi si
                  formula un enunciato affermativo o negativo. In quanto alle due sillabe
                  pronunziate  separatamente,  per  il  fatto  stesso  che  nell'atto  che  si
                  pronunciano  sono  senza  significato,  è  già  stato  ammesso  che  sono
                  soltanto  suono.
Ag.  -  Opini  dunque  e  ritieni  per  certo  che  si  deve
                  rispondere  alle  domande  soltanto  in  riferimento  ai  concetti  significati
                  dalle parole?
Ad. - Non vedo perché sarebbe improbabile; basta che siano

                  parole.
Ag.  -  Vorrei  vedere  come  risponderesti  ad  un  tale,  di  cui  si
                  racconta per facezia. Costui volle dimostrare che un leone era uscito dalla
                  bocca  del  suo  interlocutore.  Chiese  dunque  se  le  cose  di  cui  si  parla  ci
                  escono dalla bocca. L'altro non poté negarlo. Ed egli fece in maniera che
                  nel  discorrere  nominasse  leone.  E  gli  fu  facile.  Appena  ciò  avvenne,
                  cominciò scherzosamente a motteggiarlo e a pressarlo come se l'altro, in
                  fondo  un  buon  uomo,  per  avere  ammesso  che  le  cose  di  cui  si  parla
                  escono  dalla  bocca  e  non  potendo  negare  di  aver  pronunciato  leone,
                  avesse fatto uscire dalla propria bocca una bestia tanto feroce.
Ad. - Non
                  era  affatto  difficile  ribattere  questo  buffone.  Io  non  gli  accorderei  che
                  dalla  bocca  escono  le  cose  di  cui  si  parla.  Per  parlare  delle  cose,  noi  le
                  esprimiamo con segni e dalla bocca di chi  parla non esce la cosa  che è
                  significata, ma il segno con cui è significata, salvo quando si significano i
                  segni stessi. Ne abbiamo già parlato dianzi.
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