Page 18 - Il Maestro
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venne allora a quegli oggetti che si indicano col dito a chi ne chiede. Io
pensavo che fossero tutti gli oggetti sensibili, ma abbiamo scoperto che
sono soltanto gli oggetti visibili. A questo punto, non so come, facemmo
una digressione sui sordi e sui mimi, i quali significano con la mimica,
senza voce, non soltanto le cose visibili ma molte altre e pressoché tutte
quelle esprimibili a parole. Abbiamo scoperto tuttavia che anche i gesti
sono segni. Allora abbiamo iniziato ad esaminare in che modo possiamo
mostrare senza segni le cose stesse che sono significate da segni perché è
ineluttabile che quella parete, il colore e ogni oggetto visibile, per il fatto
spesso che sono indicati con l'indice teso, non possono esser mostrati che
con un segno. A questo punto caddi in errore perché affermavo che è
impossibile si dia un tale oggetto. Finalmente dal nostro dialogo emerse
che è possibile indicare senza segni quegli atti che non stiamo compiendo
nel momento che ne siamo richiesti ma che possiamo compiere subito
dopo e che il linguaggio comunque non appartiene a questa categoria. Si
è reso evidente appunto che se si richiede, mentre si parla, che cos'è il
linguaggio, è facile mostrarlo in se stesso.
...e sui segni reciproci.
7. 20. Ne abbiamo derivato che o con segni s'indicano segni, o con segni
oggetti che non sono segni, o anche che senza alcun segno s'indicano atti
che si possono compiere dopo esserne richiesti. Decidemmo allora di
esaminare a fondo più attentamente la prima categoria. Dall'analisi è
emersa la seguente partizione: segni che non possono esser significati
reciprocamente da quei segni di cui sono segno, come il termine
quadrisillabo " congiunzione "; segni che lo possono, come col termine
" segno " si significa " parola " e col termine " parola " " segno " poiché
segno e parola sono due segni e due parole. Abbiamo anche accertato che
in questa categoria della reciproca significanza alcuni non hanno la
medesima estensione, altri si, altri infine sono identici. Infatti il termine
espresso nel disillabo " segno " significa assolutamente tutti i termini con
cui si significa qualche cosa. Al contrario non è segno di tutti i segni il
termine " parola ", ma soltanto di quelli che sono espressi dalla voce
articolata. È chiaro quindi che, quantunque siano significati la parola con
segno e il segno con parola, cioè questo trisillabo con quel bisillabo e
viceversa, tuttavia ha maggiore estensione il segno che la parola poiché
vengono significate più cose con quel bisillabo che con questo trisillabo.
Al contrario hanno medesima estensione la parola in senso generico e il
nome in senso generico. Il ragionamento ci ha appunto dimostrato che
tutte le parti del discorso sono nomi poiché ad essi si possono associare i