Page 20 - Il Maestro
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immortale,  alla  quale,  con  la  guida  di  Dio,  cioè  della  stessa  verità,
                  desidero  che  siamo  condotti  in  un'ascensione  proporzionata  al  nostro
                  debole  passo.  Ma  temo  di  sembrar  ridicolo  perché  ho  imboccato  una
                  lunga via nell'esame dei segni e non delle cose che ne sono significate. Mi
                  scuserai  se  eseguo  esercizi  preliminari  non  per  dilettarmi  nell'esercizio,
                  ma per temprare le forze e la penetrazione della mente con cui possiamo
                  non solo tollerare, ma anche amare il calore e la luce della patria ideale in
                  cui è felicità.
Ad. - Continua come hai cominciato. Non penserei mai di
                  disprezzare le cose che hai pensato di dire o fare.


                  Rilevanza dei significati ... .



                  8. 22. Ag. - Ed ora esaminiamo il settore dei segni che non son segni di
                  altri segni, ma di oggetti che si denominano significabili. E dimmi prima
                  di tutto se uomo è uomo?
Ad. - Ora davvero non so se stai facendo un
                  giuoco.
Ag. - Perché?
Ad. - Perché ritieni di dovermi chiedere se uomo
                  sia  altro  da  uomo.
Ag.  -  Allora  tu  supporrai,  penso,  che  io  voglia
                  prendermi giuoco di te, qualora ti chiedessi inoltre se la prima sillaba di
                  questo nome non sia che " uo " e la seconda " mo ".
Ad. - Ma certo.
Ag. -
                  Ma  le  due  sillabe  unite  sono  " uomo "  o  no?
Ad.  -  E  chi  lo
                  negherebbe?
Ag.  -  Ti  chiedo  dunque  se  tu  sei  queste  due  sillabe
                  congiunte.
Ad.  -  No  certamente,  ma  scorgo  il  tuo  intento.
Ag.  -  E  dillo

                  dunque.  Non  pensare  che  ti  voglio  oltraggiare.
Ad.  -  Per  te  è  valida  la
                  conclusione  che  non  sono  uomo.
Ag.  -  E  per  te  non  è  valida?  Hai  già
                  emesso come vere le premesse da cui la conclusione si deduce.
Ad. - Non
                  ti dirò ciò che per me è  valido prima di aver udito se, nel propormi la
                  domanda se l'uomo è uomo, mi interrogavi su codeste due sillabe o sul
                  concetto di cui sono segno.
Ag. - Rispondi tu piuttosto in qual senso hai
                  inteso la mia domanda. Se è a doppio senso, avresti dovuto avvedertene e
                  non  rispondermi  prima  di  averne  compreso  il  senso.
Ad  -  Perché
                  dovrebbe  costituirmi  difficoltà  questo  doppio  senso  se  ho  risposto  per
                  l'uno  e  per  l'altro?  L'uomo  è  innegabilmente  l'uomo.  Il  bisillabo  non  è
                  altro  che  le  due  sillabe.  Il  concetto  che  significano  non  è  altro  che  quel
                  concetto.
Ag. - Buona risposta. Ma perché hai preso nell'uno e nell'altro
                  senso  soltanto  il  termine  " uomo "  e  non  anche  gli  altri  di  cui  abbiamo
                  parlato?
Ad. - Per quale criterio dovrei persuadermi di non avere inteso

                  così anche gli altri termini?
Ag. - Per tralasciare il resto, se tu avessi inteso
                  la mia prima domanda soltanto dall'angolazione del suono delle sillabe,
                  non mi avresti dovuto rispondere. Avresti anche potuto pensare che non
                  ti avessi chiesto nulla. Ho pronunciato tre parole, e ho ripetuto quella di
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