Page 8 - Forme dell'Intelligenza Spirituale
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intende ogni creatura falsa, cioè i | demoni e gli empi che, posti a sinistra
[nel Giudizio], patiscono gli eterni supplizi (Mt 25, 33).
La mano di Dio Padre è il Figlio suo, a modo e mezzo del quale tutto fu
fatto, come dice in Isaia: Tutto fece la mano mia, e ogni cosa fu fatta (Is 66, 2).
In altro senso, la mano di Dio è intesa come il suo potere; così nel libro del
profeta Geremia: Come l’argilla nella mano del vasaio, così voi siete in mano mia,
casa d’Israele (Ger 18, 6). Parimenti, la mano indica la frusta, sul colpo della
quale è scritto nel profeta Sofonia: Stenderò la mia mano sopra Giuda e sugli
abitanti d’Israele, e disperderò da questo luogo i resti di Baal (Sof 1, 4), ecc.; ma
Giobbe, colpito dal Signore, disse felice: La mano di Dio mi ha toccato (Gb
19,21).
Il dito di Dio vale particolarmente per lo Spirito Santo, perché da esso fu
scritta la legge sulle due tavole del monte Sinai (Es 32,16). Egli scrisse quanto lo
Spirito Santo gli dettava. Di esso il Signore dice nel Vangelo: Se io scaccio i
demoni col dito di Dio (Lc 11, 20). Come infatti il dito con la mano e il
braccio, e la mano col braccio e il corpo sono uno per natura, così il Padre,
il Figlio e lo Spirito Santo sono tre persone ma una sola sostanza divina.
Le dita di Dio in senso plurale significano i santi profeti, per mezzo dei
quali lo Spirito Santo con la sua ispirazione traccia i libri della legge e
della profezia; di ciò si parla nel salmo: Vedrò i cieli, opera delle tue dita (Sal 8,
4) – certo, come dicevamo, qui si intendono con i cieli i libri suddetti, e con
le dita i santi profeti.
L’immagine di Dio Padre invisibile è il suo Figlio unigenito; su ciò
l’Apostolo: Egli è l’immagine dell’invisibile Dio (Col 1, 15). Dio Padre generò
la propria immagine nel Figlio suo non da altra cosa, ma da se stesso, cioè
dalla sua sostanza, in modo che risultasse simile e identica in tutto. In altro
senso, invece, quest’immagine è l’anima dell’uomo, che Dio non generò da
se stesso, cioè dalla sua sostanza -come credono molti eretici – ma creò
dal nulla. In altro modo ancora, possiamo intenderla l’immagine di
qualsiasi re che genera da se stesso, nel proprio figlio, un simile, come
l’uomo dall’uomo. Infine, è come l’immagine impressa da un anello nella
cera, che non è tale per se stessa, poiché il figlio è per natura ciò che è il
padre.
Per il cuore di Dio Padre si intende misticamente l’arcano della sapienza,
dal quale la Parola – cioè suo Figlio – impassibilmente generò senza
inizio, come Dio stesso dice tramite il profeta: Effuse il mio cuore una buona
parola (Sal 44, 2).
Si dice che Dio ha le ali perché, quasi al modo di un uccello coi suoi
pulcini, raduna gli eletti sotto di sé per nutrirli e proteggerli dalle insidie
dei diavoli e dalla malvagità umana. Perciò il profeta dice: Proteggimi sotto
l’ombra delle tue ali (Sal 16, 8).