Page 9 - Forme dell'Intelligenza Spirituale
P. 9

Si dice che Dio ha le spalle, perché sorregge le parti deboli della Chiesa
                  come sulle sue spalle. Di ciò parla il salmo: Ti sosterrà con le sue spalle (Sal
                  90, 4).
                  Il  suo  ventre  si  interpreta  come  l’origine  segreta  dell’esistenza;  dice  il
                  salmo: Ti ho generato dal mio ventre prima dell’aurora (Sal 109,3). Oppure, il
                  suo ventre allude in senso mistico ai suoi inafferrabili e imperscrutabili
                  giudizi – di questo giudizio nascosto è scritto nel libro di Giobbe: Dal seno
                  di chi è uscito il ghiaccio, e la brina del cielo chi l’ha generata? (Gb 38, 29).
                  Le terga rappresentano l’incarnazione del Figlio di Dio: di questa parte
                  posteriore parlò il Figlio a Mosè sul Sinai, attraverso l’angelo: Vedrai le mie
                  terga, ma la mia faccia non la puoi vedere (Es 33, 25).
                  I piedi di Dio sono l’appoggio della sua forza, poiché egli è  ovunque e
                  tutto gli è sottomesso, e così dice tramite Isaia: Il cielo è il mio seggio, ma la
                  terra è lo sgabello dei miei piedi (Is 66, 1). In altro senso, i piedi intendono
                  l’incarnazione  del  Figlio  di  Dio,  che  è  sottomesso  alla  divinità  come  i
                  piedi  lo  sono  alla  testa.  Come  il  capo  esprime  la  divinità,  così  i  piedi
                  rappresentano  l’umanità,  e  di  ciò  è  scritto  nell’Esodo:  Mosè,  Aronne,
                  Nadab, Abin e i settanta anziani d’Israele salirono. E videro il Dio d’Israele: sotto
                  i suoi piedi vi era come una lastra lavorata di zaffiro, simile in chiarezza al cielo
                  stesso (Es 24, 10). Ma, come si volle mostrare chiaramente con la lastra di
                  zaffiro le creature celesti, cioè i santi angeli, così il cielo sereno indica la
                  santa Chiesa degli eletti, fondata a beneficio degli uomini, e sopra queste
                  due cose create regna in perpetuo il Figlio di Dio fatto uomo, come dice il
                  salmo: Tutto hai posto sotto i suoi piedi (Sal 8, 8). Altrimenti, i piedi di Dio (o
                  di  Gesù  Cristo)  simbolizzano  i  santi  predicatori,  di  cui  è  scritto  nel
                  Deuteronomio: Chi si accosta ai suoi piedi, partecipa della sua scienza (Dt 33,
                  5).
                  La  veste  del  Figlio  di  Dio  talvolta  figura  la  sua  carne,  che  i  libri  sacri
                  assimilano alla divinità; di questa veste profetizza Isaia: Chi è costui che
                  arriva da Edom, da Bosra con le vesti tinte? (Is 63, 1). Oppure, le vesti del
                  Signore valgono per la santa Chiesa, che gli è unita per fede e per amore;
                  di ciò scrive il salmo: Il Signore regna e indossa la bellezza (Sal 92, 1). E in altro
                  salmo, sempre  sul  Signore: Di maestà  e bellezza ti rivesti, avvolto nella luce
                  come in una veste (Sal 103, 2).
                  Il manto di Cristo è la Chiesa, su cui è scritto nel libro del Genesi: Lava nel
                  vino la sua veste, cioè la sua carne nel sangue della passione, e nel sangue
                  dell’uva il suo mantello (Gn 49, 1), cioè la Chiesa.
                  I calzari di Nostro Signore Gesù Cristo simbolizzano misticamente la sua

                  incarnazione,  poiché  si  è  degnato  di  assumere  la  mortalità  dell’umano
                  genere. Dice nel salmo, tramite il profeta: Sull’Idumea porrò i miei calzari (Sal
                  59, 10), cioè manifesterò la mia incarnazione alla folla dei pagani.
   4   5   6   7   8   9   10   11   12   13   14