Page 5 - Forme dell'Intelligenza Spirituale
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III. Le creature superne
IV. Le creature terrene
V. Gli esseri animati
VI. Nomi di cose
VII. L’interno dell’uomo
VIII. Strumenti e mezzi
IX. Il significato di vari verbi e parole
X. Gerusalemme e le cose a lei contrarie
XI. I numeri e il loro significato allegorico
Spieghiamo dunque i significati dei termini e delle parole, interpretando al
meglio le allegorie, così come ci suggerisce la grazia divina.
I. I nomi di Dio
Dio onnipotente è Padre, Figlio e Spirito Santo, uno e trino: uno per natura
e trino nelle persone; unico ad essere invisibile, immenso e infinito –
l’unico incircoscritto, immutabile, incorporeo, immortale – ovunque
presente e nascosto, ovunque tutt’intero e immenso.
È invisibile, poiché non può certo esser visto nella sua essenza, come dice
l’Apostolo: Poiché nessuno l’ha mai visto, né lo può vedere (1Tm 6, 16); e nel
Vangelo: Nessuno mai vide Dio (Gv 1, 18).
È incorporeo, perché non consiste di un’unione di membra e fattezze.
Così è detto veracemente nel Vangelo: Dio è Spirito, e quanti l’adorano
devono adorarlo in spirito e verità (Gv 4, 24).
È immenso, perché la sua qualità e quantità non può essere misurata da
alcuna creatura, onde Salomone pregò supplice: Se il cielo e la terra non ti
contengono, tanto meno basterà questo tempio che ti ho edificato (3Re 8, 27).
È incircoscritto, perché non delimitabile.
È inlocale, perché non passa da un posto all’altro, né alcun luogo riesce a
trattenerlo; tramite Isaia, dice di se stesso: Il cielo è il mio seggio, la terra lo
sgabello dei miei piedi (Is 66, 1); e tramite Geremia: Non colmo forse il cielo e la
terra? (Ger 23, 24). Della sua immensità parla il profeta nel salmo,
confidando in Dio stesso: Se salissi in cielo, là tu sei; se scendessi nell’inferno,
sei presente (Sal 138, 8); e ne parla anche il libro di Giobbe: È più alto del cielo,
e che puoi fare? È più profondo dell’abisso, e che puoi saperne? È più lungo della
terra e più largo del mare (Gb 11,8), poiché infatti riempie il cielo e la terra, e
certo non v’è luogo privo della sua essenza. È sopra ogni cosa per reggere e
governare, sotto ogni cosa per portare e sostenere – non con peso di lavoro,
ma con infaticabile forza, perché nessuna sua creatura si sostiene da sola,