Page 45 - Forme dell'Intelligenza Spirituale
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ricamo come il paramento omerale (Es 39, 8). La veste talare è la dottrina più
                  segreta  e  perfetta;  nell’Esodo:  E  fecero  la  veste  talare  tutta  di  tessuto  color
                  giacinto,  da mettere sotto l’umbone  (Es 39, 20). La lamina  aurea frontale  è
                  una prefigurazione della croce; nell’Esodo: Fecero pure una lamina aurea, e
                  vi  iscrissero  le  lettere  col  segno  della  santità  del  Signore  (Es  39,  29),  cioè  il
                  nome di Dio o Tetragrammaton. Il tempio è il corpo del Signore, o di un
                  santo; nell’Apostolo: Voi infatti siete il tempio del Dio vivente (2Cor 6,16). E
                  il Signore dice: Disfate voi questo tempio (Gv 2,19). L’altare è l’altezza della
                  fede; nel salmo: E torneranno sul tuo altare i vitelli (Sal 50,21). Il sacrificio è
                  il dono della giustizia; nel salmo: Sacrificale il sacrificio della giustizia (Sal 4,
                  6). Oppure è la lode a Dio, come nel salmo: Il sacrificio di lode è mia gloria
                  (Sal 49, 23). L’olocausto rappresenta colui che è  tutto acceso dalla fede;
                  nel  salmo:  Offrirò  a  te  pingui  olocausti  (Sal  65,  15).  L’ostia  è  Cristo,  o
                  l’anima dedita a Dio; nell’Apostolo: Oblazione e ostia di soave odore a Dio (Ef
                  5,2). La mirra è la prova del destino mortale; nel salmo: Son mirra, aloe,
                  cassia tutte le tue vesti (Sal 44,9). L’incenso è la forza della preghiera, come
                  nel salmo: A te levo la mia preghiera come incenso (Sal 140,2). Il profumo è la
                  grazia diffusa del nome di Cristo; in Salomone: Un profumo diffuso è il tuo
                  nome (Cn 1,3). Il sancta sanctorum è tutti i misteri più nascosti del Signore,
                  o il Regno dei cieli;  nella  lettera agli Ebrei: Cristo infatti non  entrò in un
                  santuario fatto da mano d’uomo, che fosse soltanto immagine del vero, ma entrò
                  nel cielo stesso per presentarsi addirittura davanti a Dio e intercedere per noi (Eb
                  9, 24).
                  Il sabato è il riposo spirituale; nel Genesi: Il Signore si riposò da tutte le sue
                  opere (Gn 2, 2). Oppure, in Isaia: Se ti asterrai dal profanare il sabato (Is 58,
                  12). Altrimenti, in senso negativo: La videro i suoi nemici e derisero il suo
                  sabato (Lam 1, 7), ecc. La Quaresima è un’immagine della travagliata vita
                  presente; nel Vangelo: Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti
                  (Mt 4,2). La Pasqua è il preannunzio del trapasso del Signore: Prima della
                  festa  di  Pasqua,  sapendo  Gesù  che  era  venuta  la  sua  ora  di  passare  da  questo
                  mondo  al  Padre  (Gv  13,  1).  La  Pentecoste  è  la  manifestazione  della
                  beatitudine  futura,  o  la  remissione;  nel  Levitico:  contate  sette  settimane
                  complete, fino al giorno successivo (Lv 25, 10). La città di Dio è la Chiesa, o
                  l’anima;  nel  salmo:  Nella  città  del  nostro  Dio  (Sal  48,2).  Il  cittadino  è  il
                  fedele; nell’Apostolo: Ma siete diventati concittadini dei santi e membri della
                  famiglia  di  Dio  (Ef  2,  19).  Le  mura  significano  i  baluardi  della  Sacra
                  Scrittura,  o  i  profeti,  o  i  santi;  nel  salmo:  Siano  rialzate  le  mura  di
                  Gerusalemme (Sal 50, 20); o in altro senso: Per il mio Dio travalico le mura

                  (Sal  17,  30).  Le  torri  sono  gli  apostoli,  o  tutti  i  perfetti;  nel  salmo:  E
                  prosperità
                  entro le tue torri (Sal 121,7). Le porte sono le Sacre Scritture, o la giustizia, o
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