Page 46 - Forme dell'Intelligenza Spirituale
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gli apostoli, o gli angeli; nel salmo: Innalzatevi, o porte eternali (Sal 23, 7).
                  Altrimenti, in altro senso: Perché larga è la porta e ampia la via che porta alla
                  morte  (Mt  7,  13).  Le  piazze  sono  l’estesa  beatitudine  dei  santi;
                  nell’Apocalisse: Le piazze della città sono d’oro puro, trasparente come cristallo
                  (Ap 21, 21). Le fondamenta sono Cristo, o la fede; nell’Apostolo: Nessuno
                  può  infatti  gettare  altro  fondamento  oltre  a  quello  già  posto,  cioè  Gesù  Cristo
                  (1Cor  3,11).  La  muraglia  a  secco  [maceria]  è  la  legge,  o  la  custodia  degli
                  angeli;  nel  Cantico  d’Isaia:  E  la  circondò  d’una  muraglia,  vi  infisse  delle
                  pertiche e piantò dei vitigni (Is 5, 2). La casa è l’anima dove abita Cristo, o la
                  Chiesa;  nel  Salmo:  Andiamo  nella  casa  del  Signore  (Sal  121,  1).  La  sala  da
                  pranzo [coenaculum] è i meriti elevati, o l’altezza della scienza; nel Vangelo:
                  E  vi  mostrerà  un  grande  cenacolo  al  piano  superiore  (Lc  22,  12).  L’entrata
                  [ostium]  è  l’apertura  della  fede;  nell’Apostolo:  Mi  si  è  offerta  un’occasione
                  [ostium] grande e promettente (1Cor 16, 9). Il portiere è Cristo che dice: Chi
                  per me passerà, sarà salvo (Cn 2, 9). La colonna è il firmamento, o la stabilità
                  dello spirito; nell’Apostolo: Giacomo, Cefa e Giovanni, che sono reputati come
                  colonne  (Gal  2,9).  La  parete  significa  talvolta  la  costruzione  delle  buone
                  opere; nel Cantico: Eccolo, è qui dietro la parete e guarda attraverso le finestre
                  (Cn 2, 9). Le finestre sono la vista, l’udito e gli altri sensi, come sopra nel
                  Cantico; oppure in senso negativo: La morte è entrata dalle finestre (Ger 9, 12).
                  Il  gradino  è  l’ascesa  spirituale;  nel  titolo  dei  salmi:  Cantico  dei  gradini.
                  Procedono  sempre  più  forti  (Sal  83,  8).  Il  pavimento  è  l’umiliazione,  o
                  l’afflizione dell’anima o, se si vuole, il chinarsi a terra; nel salmo: L’anima mia
                  è prostrata sul pavimento (Sal 118,25).
                  Il salterio indica le opere buone; nel salmo: Col salterio soave e con la cetra
                  (Sal 80, 3). La cetra rappresenta il petto dei devoti nel quale, per così dire,
                  stanno come corde le virtù, cioè i beni spirituali; nel salmo: Alzati, salterio
                  con la cetra, cioè le opere [buone] assieme alla fede; oppure, se si preferisce
                  riferire ciò al Signore stesso, la resurrezione della carne assieme alla forza
                  divina. Il decacordo simboleggia i dieci comandamenti, oppure i cinque
                  sensi  dell’uomo  esteriore  più  quelli  dell’uomo  interiore;  nel  salmo:  Sul
                  decacordo, col canto e con la cetra (Sal 91,4). L’organo è l’uomo, o chi è stato
                  accolto dal Signore; nel salmo: Lodatelo con le corde e l’organo (Sal 150, 4). Il
                  timpano è il corpo indebolito dal digiuno; nel salterio: Lodatelo col timpano
                  e il coro (ibid.). Il coro è la concordia; vedi il salmo precedente. La tromba
                  indica il levare la voce nella predicazione di Dio; nel profeta: Risuona la tua
                  voce come una tromba (Is 58, 1). I cimbali sono le labbra che confidano nel

                  Signore, o l’amore verso Dio e il prossimo; nel salmo: Lodatelo sui cimbali

                  sonori (Sal 150, 5). Il giubilo è il grido più fervido dello spirito; nel salmo:
                  Lodatelo coi cembali giubilanti (ibid.).
                  L’Egitto è questo mondo, o il popolo pagano; nel salmo: Ricchi doni vengon
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