Page 39 - Forme dell'Intelligenza Spirituale
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presi in senso più o meno scoperto, possono significare in diversi modi
                  sia  persone  sia  tempi  o  luoghi,  oppure  incarnare  immagini  adatte
                  all’argomento  grazie  all’interpretazione  allegorica.  Infatti  per  abisso  si
                  può intendere, come abbiamo detto sopra, sia la profondità delle Scritture
                  che l’immensità delle acque: Irruppero tutte le fonti del grande abisso (Gn 7,
                  11). L’abisso è anche gli ineffabili giudizi di Dio; nel salmo: Sono un profondo
                  abisso i tuoi giudizi (Sal 35,7). L’abisso è, parimenti, l’inferno: Chi scenderà
                  nell’abisso? per far cioè risalire Cristo dai morti? (Rm 10,7). L’abisso è pure i
                  cuori degli uomini tenebrosi per i misfatti: L’abisso disse: “Non è in me” (Gb
                  28,  14),  cioè  la  sapienza.  Il  fuoco,  come  abbiamo  ricordato  sopra,  può
                  significare lo Spirito Santo, come dice Paolo: Il nostro Dio è un fuoco che
                  consuma (Eb 12, 29). Inoltre, il fuoco è  la carità circondata dalle proprie
                  fiamme.  Il  fuoco  è  anche  la  tribolazione;  nel  Salterio:  Come  l’argento  ci
                  passasti al fuoco (Sal 65, 10). Oppure: Passammo attraverso il fuoco e l’acqua
                  (ibid. 12). Il fuoco è l’ira: Ch’io li consumi nel fuoco della mia ira, dice il
                  Signore. Il fuoco è la voluttà: I loro cuori si disfano come in un fuoco. Il
                  fuoco è anche il pensiero cattivo: Allora il fuoco consumerà i ribelli (Eb 10,
                  27). È inoltre la virtù della carità: Il carro di Dio è fiamma, e le sue ruote un
                  fuoco ardente (Dn 7, 9). Come abbiamo già detto, l’ombra è la protezione
                  divina, ma talvolta indica anche i peccati: Siedono nelle tenebre e nell’ombra
                  della morte (Sal 108, 10). Altrove è il castigo; in Giobbe: L’ombra della morte
                  e  il  disordine  (Gb  10,  22).  E  come  l’ombra  non  è  lontana  da  ciò  di  cui  è
                  ombra,  così  la  morte  non  è  lontana  dal  castigo  apportatore  di  morte.
                  Talvolta  l’ombra  è  il  piacere  dei  peccati;  in  Giobbe  sul  diavolo:  Riposa
                  nell’ombra, nel segreto del canneto e della palude (Gb 40,21).
                  Al  contrario,  una  cosa  può  essere  simbolizzata  da  diverse  altre.
                  Ricordiamo  come  le  due  pietre  da  macina  possono  significare  i  due
                  Testamenti,  ma  questi  possono  anche  essere  rappresentati  da  due
                  cherubini,  come  nell’Esodo  (Es  25,  20);  da  due  animali,  in  Abacuc;  due
                  pietre,  nell’Esodo  (Es  17,6)  e  nel  Cantico  dei  Cantici  (Cn  2,  14),  dove  il
                  velo protegge sia la sposa sia Mosè; i due monti di bronzo in Zaccaria,
                  abbondanti di mirteti, dalla cui ombra escono quadrighe con cavalli rossi,
                  neri, bianchi e pezzati (Zc 6, 1). Ma non ci è sembrato possibile proseguire
                  nell’elenco dei molteplici significati dei singoli nomi, a causa della vastità
                  di un simile lavoro; torniamo perciò a quel modo e tipo d’interpretazione
                  che poco sopra abbiamo abbandonato per le necessità del discorso.
                  Le  ceste  [cophini]  sono  gli  apostoli;  nel  Vangelo:  E  degli  avanzi  se  ne
                  raccolsero dodici ceste piene (Mt 14,20). O altrove: Le sue mani si sono occupate

                  della  cesta  (Sal  80,  7),  cioè  sono  state  legate  dalla  servitù  e  tribolazione
                  portata dagli Egizi. La sedia [cathedra] è la dottrina: Sia lodato nel consesso
                  [in  cathedra]  degli  anziani  (Sal  106,32).  O  in  altro  senso:  E  non  si  insedia
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