Page 35 - Forme dell'Intelligenza Spirituale
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Libano (Cn 7, 4). E in senso negativo: Dalle narici esce fumo (Gb 41, 11), cioè
il diavolo. Le fauci sono il giudizio dell’intelligenza; nel libro di Giobbe: E
le mie fauci non si esercitano forse sulla sapienza? E in senso negativo: Ho le
fauci rauche (Sal 68, 4). La bocca è la parola stessa; nel salmo: Il giusto ha
sempre in bocca cose savie (Sal 36, 30). La lingua ha lo stesso significato; nel
salmo: E la sua lingua parla rettamente (ibid.). Simbolizza anche la Scrittura:
La mia lingua è un calamo di scriba veloce (Sal 44, 2). I denti sono i santi
predicatori, che fanno pregustare giustamente la vita di cui parlano: così,
a proposito della sposa, è detto: I tuoi denti sono come un gregge di pecore
tosate che salgon dal bagno: ciascuna ha due gemelli, e tutte son feconde (Cn 4,
2). In senso interiore, dice Geremia: Mi ha straziato gran copia di denti (Lam
3, 16); i denti sono infatti quanti pensano separatamente gli uni dagli altri,
come se mangiassero, masticassero e trasmettessero i loro pensieri al
ventre della memoria.
Le ascelle, che sono l’inizio delle braccia, significano il principio delle
buone opere: perciò esse non sono mosse dal pigro, come dice la
Scrittura: Il pigro nasconde la mano sotto l’ascella (Pro 19, 24). Le spalle sono
la forza di chi sostiene; dice il profeta a proposito del Signore, destinato a
portare la croce: La forza è sulle sue spalle (Is 9, 6). La mano è il lavoro; nel
salmo: Nell’innocenza ho monde le mani (Sal 25, 6); e significa anche la
potenza: Mi hanno fatto le lue mani (Sal 118, 73). La destra è le opere buone;
nel Vangelo: Non sappia la sinistra ciò che fa la destra (Mt 6, 3). La sinistra
sono le opere malvagie – oppure, la destra è la vita eterna, la sinistra
quella temporale, così: La sinistra sua è sotto il mio capo, e la destra mi stringe
nell’amplesso (Cn 2, 6).
Il petto è il segreto dell’intelligenza; nel Vangelo: Il discepolo prediletto da
Gesù stava appoggiato sopra il suo petto (Gv 13, 23). Il ventre è la capacità
della ragione; in Abacuc: Il mio ventre è commosso (Abc 3, 16). Il ventre
significa anche la mente, come in Geremia: Il ventre mi duole (Ger 4, 19);
essa è il ventre del corpo spirituale, non di quello fisico, e infatti il profeta
aggiunge: Il mio cuore è turbato (ibid.). E il Signore dice nel Vangelo: Dal
ventre di chi crede in me scaturiranno fiumi d’acqua viva (Gv 7,38). I reni sono
i sentimenti più intimi; nel salmo: Tutta la notte m’hanno sconvolto i miei
reni (Sal 15, 7). Nell’uomo, nulla è più celato del cuore e dei reni, perciò la
Scrittura dice: Dio scruta i cuori e i reni (Sal 7, 10). I lombi sono la forza
d’animo; nell’Apostolo: Cingete i lombi delle vostre menti (Ef 6, 14); indicano
anche la lussuria, come nel Vangelo: Abbiate sempre i fianchi cinti (Lc 12,
35), e in Giobbe: Cingi qual prode i tuoi lombi (Gb 38, 3). L’ombelico è
l’appetito della concupiscenza; in Giobbe: Qual potenza sotto l’ombelico del
suo ventre! (Gb 40, 11); con l’ombelico si allude ai genitali femminili, così
come i lombi si riferiscono a quelli maschili. L’adipe è la floridezza della