Page 37 - Forme dell'Intelligenza Spirituale
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Vangelo: Già da gran tempo avrebbero fatto penitenza cinti di cilicio e ricoperti
                  di cenere (Mt 11, 21). La cintura è chi è cinto dall’azione dello spirito; nel
                  salmo: Mi hai cinto di gioia (Sal 29, 12). La fascia è la purezza di cuore; dice
                  l’Apostolo:  Cinti  al  petto  d’una  fascia  d’oro  (Ap  15,  6).  Le  scarpe  sono  la
                  preparazione della pace; nell’Apostolo: Calzate i vostri piedi per preparare la
                  pace del Vangelo (Ef 6, 15). Le armi sono l’interiorità dell’uomo; nello stesso
                  luogo: Rivestitevi della corazza della giustizia, dello scudo della fede, dell’elmo
                  della salvezza e della spada dello spirito, che è la parola di Dio (ibid.).

                  VIII. Cibi, oggetti e strumenti

                  II pane è Cristo, o la parola di Dio; nel Vangelo: Io sono il pane vivo (Gv 6,
                  41); e altrove: Mettiamo legno nel suo pane (Ger 11,19), cioè il suo corpo in
                  croce.  Il  pane  può  anche  significare  un  cattivo  insegnamento:  Il  pane
                  mangiato di nascosto è più gustoso (Pro 9, 17). Il vino ha lo stesso significato:
                  Bevete il vino che ho preparalo per voi (Pro 9, 5). Il vino è anche la sicurezza
                  della  rettitudine:  Versandovi  olio  e  vino  (Lc  10,34),  perché  col  vino  si
                  inaspriscono le ferite, e con l’olio si curano. L’olio è la misericordia, o lo
                  Spirito Santo; nel salmo: Con l’olio sacro lo unsi (Sal 88, 21). In altro senso:
                  L’olio  del  peccatore  non  unge  il  mio  capo  (Sal  140,  5),  intendendosi
                  l’adulazione. La carne di maiale indica i  peccati; nel salmo: Sono sazio di
                  cane  di  porco.  Il  pane  azzimo  è  il  cuore  sincero,  senza  il  fermento  della
                  malizia; nell’Apostolo: Negli azzimi di purità e verità ( 1 Cor 5, 8). L’uovo è la
                  speranza consapevole  dei  fedeli.  O,  in  senso  negativo:  Chi  mangia  le  loro
                  uova muore (Is 49, 5), cioè dei disonesti ed esperti nel male. Il fior di farina
                  è la purezza della mente e la forza della carità; nel Levitico: Chi vorrà fare
                  un’offerta  al  Signore,  offra  fior  di  farina  (Lv  2,  1).  La  focaccia  è  l’offerta
                  dell’umiltà; nel Genesi: Svelta, prendi  tre misure  di farina,  impastala  e fanne
                  delle focacce (Gn 18, 6). E in senso negativo: Efraim è come una focaccia non
                  rivoltata  (Os 7, 8). Il  latte è l’integrità della mente; nella lettera di Pietro:
                  Desiderate  il  latte  spirituale  epuro  (1Pt  2,2).  In  altro  senso,  si  intendono  gli
                  inesperti nella Chiesa: Vi dovetti dare del latte e non del cibo solido, perché non lo
                  potevate  ricevere  (1Cor  3,2);  qui  il  latte  significa  la  pochezza
                  dell’intendimento.  Il  latte  cagliato  significa  il  condensarsi  dei  vizi;  nel
                  salmo: Il loro cuore è come latte cagliato (Sal 118, 70). Il sale è il condimento
                  della saggezza; nel Vangelo: Voi siete il sale della terra (Mt 5, 13) e: Abbiate
                  sale in voi (Mr 9, 48). Il miele è la dolcezza dei precetti divini; nel salmo:
                  Son  dolci  al  palato  i  tuoi  precetti,  più  che  il  miele  alla  bocca!  (Sal  118,  103)

                  Oppure, in Salomone: Trovando del miele, mangiane solo quanto li basta, non
                  riempirtene per poi vomitarlo (Pro 25, 16), cioè: Non interrogarti su ciò che ti è
                  inaccessibile (Ecli 3, 22). Il fiele è l’amarezza della cattiveria; nel salmo: Mi
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