Page 30 - Forme dell'Intelligenza Spirituale
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un bandito turbolento, e inghiottirono il cammello perché con alte grida
han preteso che si togliesse la vita a Colui che era disceso [dal cielo] per
prendere su di sé il fardello della nostra mortalità. I tori indicano i capi
dei popoli; nel salmo: Grossi tori mi stringono attorno (Sal 21, 13). I buoi
sono gli apostoli, che sotto il giogo di Cristo arano il mondo col vomere
del Vangelo; nel salmo: T’involerò bovi e capretti (Sal 65, 15). I buoi
significano anche la follia degli sciocchi, come giustamente dice
Salomone: Ed egli turbato la segue, come un bue condotto al macello (Pro 7,
22); il termine di bue indica anche chi si dedica alla vita attiva, come in
Mosè: Non legare il bue che sta trebbiando (Dt 25, 4); e dice il Signore:
L’operaio merita il suo nutrimento (Mt 10, 10). Le vacche indicano quanti
sono carichi di vizi carnali; nel salmo: Tra le vacche dei popoli (Sal 67,31): le
vacche simbolizzano pure tutti i fedeli raccolti nella Chiesa, mentre
accolgono i precetti della sacra parola, come se portassero su di sé l’arca
del signore: la maggior parte di loro ha dei pubblici legami carnali, ma
non deviano dalla retta via, perché hanno in mente l’arca del Signore (1Re
6, 12). Il vitello è Cristo, o i santi; nel salmo: Torneranno sul tuo altare i
vitelli (Sal 50, 21). E in altro senso: Molli vitelli mi stringono d’attorno (Sal 21,
13), cioè i dissoluti. I maiali sono i peccatori immondi; nella lettera di
Pietro: La scrofa, lavata, torna a rivoltolarsi nel brago (2Pt 2, 22). Gli arieti
sono gli apostoli, o i principi della Chiesa; nel salmo: Date al Signore i figli
degli arieti (Sal 28, 1). Le pecore sono i fedeli del popolo; nel Vangelo: Le
mie pecore ascoltano la mia voce (Gv 10, 27); le pecore indicano pure le
persone molto semplici, poco portate ai ragionamenti sottili. In Salomone:
Pasci le anime delle tue pecore (Pro 27,23). I capri sono i peccatori, o i pagani;
in Daniele: Ecco venire dall’occidente un capro, che percorse tutta la terra senza
toccare il suolo (Dn 8, 5). O, in senso positivo: Ti offrirò buoi e capri (Sal
65,15). Le capre sono i giusti che talvolta compaiono tra le nazioni; in
Salomone: I tuoi riccioli sono greggi di capre, ondulanti sulle pendici di Galaad
(Cn 6, 4). Allo stesso modo in cui le capre cercano il loro posto sulle vette,
così i santi puri cercano il posto celeste col battesimo e la penitenza;
perciò l’Apostolo dice: La nostra dimora è nei cieli (Fil 3, 20). Le capre
selvatiche sono le anime inselvatichite dalle vane dottrine dei filosofi, ma
poi entrate nella Chiesa grazie al santo Vangelo. Gli agnelli sono Cristo, o
gli apostoli o i santi; nel Vangelo: Pasci i miei agnelli (Gv 21, 15). I capretti
sono i peccatori, o i moti della carne; nel Vangelo: I capretti alla sinistra (Mt
25, 33). Le talpe sono gli idoli o gli eretici che non vedono la verità; in
Isaia: Per adorare le talpe e i pipistrelli (Is 2, 20). Il cane è il diavolo o un
giudeo o un pagano; nel salmo: [Scampa] dalla zampa del cane la vita mia
(Sal 20, 21). E in altro senso, nell’Ecclesiaste: Meglio un cane vivo che un
leone morto (Ec 9, 4). Qui col leone si intende il diavolo e con il cane il