Page 27 - Forme dell'Intelligenza Spirituale
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17).  O,  in  senso  positivo,  nel  Cantico  dei  Cantici,  circa  lo  sposo:  I  suoi
                  capelli sono neri come il corvo (Cn 5, 11). La pernice è il diavolo; nel profeta:
                  La pernice fa schiudere le uova non sue (Ger 17, 11). La colomba è lo Spirito
                  Santo; nel Vangelo: Ho veduto lo Spirito scendere dal cielo a guisa di colomba
                  (Gv 1, 32). Oppure, in senso negativo, come nel profeta: Ed Efraim fu come
                  una colomba immota e senza cuore (Ez 7, 16). La tortora è lo Spirito Santo, o
                  un uomo santo, o l’intelligenza spirituale; nel Cantico: Già si sente la voce
                  della  tortora  sulla  nostra  terra  (Cn  2,  12).  La  colomba,  inoltre,  indica  la
                  Scrittura sacra  quando parla apertamente, mentre la tortora  significa lo
                  Spirito Santo che si manifesta nella Scrittura con alti e oscuri misteri. La
                  colomba è anche la  semplicità, e  la tortora la castità, poiché se perde  il
                  primo compagno non ne cerca un altro. Lo sparviero significa, credo, la
                  persona avida e  superba, come nel salmo secondo gli Ebrei: L’abete è la
                  casa dello sparviero. Il falco rappresenta talvolta il santo che ghermisce il
                  regno di Dio: come quello, infatti, cambia le penne e abbandona il gusto
                  radicato per l’inganno, decidendo d’un sol colpo di cambiare in bene la
                  propria vita. In Giobbe: Forse che nella tua sapienza si copre di piume il falco?
                  Il gufo è Cristo, o un santo disprezzato dai miscredenti; nel salmo: Sono
                  come  un  gufo  in  mezzo  alle  macerie  (Sal  101,  7).  Il  passero  è  talvolta  il
                  Signore, o l’uomo santo; nel salmo: Anche il passero trova una casa (Sal 87,
                  4). Altrimenti, può anche significare un cristiano che, al pari degli eretici,
                  pensa di aver solo per sé il Cristo, chiamato “monte” nella Scrittura: Trasvola
                  sul monte  come  un  passero  (Sal  10,  2).  Il  gallo  è  il  Signore,  o  un  santo;  in
                  Salomone: Il gallo passeggia giocondo tra le galline (Pro 30, 31). E in Giobbe:
                  Chi ha dato intelligenza al gallo (Gb 38, 36). O altrove: Ti spazzerà via come un
                  gallo di pollaio (Is 22, 17). Con il termine di gallo si intendono anche i santi
                  predicatori  che,  nelle  tenebre  della  nostra  vita  attuale,  si  dedicano  ad
                  annunciare,  quasi  come  cantassero,  la  luce  della  vita  che  verrà;  dicono
                  infatti: “La notte  è  finita e  il  giorno  si avvicina”. È scritto che il gallo si
                  muove come avesse I vestiti tirati su alle reni (Pro 30, 31); così i predicatori,
                  che annunciano tra le tenebre di questa notte il vero mattino, limitano i flussi
                  della lussuria nelle loro membra, seguendo ciò che dice il Signore: Abbiate
                  sempre i fianchi cinti (Lc 12, 35). Si ascrive anche al gallo l’intelligenza che
                  scende  dall’alto,  la  forza  data  per  dono  del  cielo  al  saggio,  affinché
                  discerna la verità e ne conosca il quando e il come, il cosa e il perché; e non
                  una sola esortazione va bene per tutte queste cose, poiché diverse sono le
                  loro nature. La gallina è la sapienza, o la Chiesa, o l’anima; nel Vangelo:
                  Come la gallina raduna i suoi pulcini sotto le ali (Mt 23, 37). I pipistrelli sono

                  le  persone nefande, perdute nelle  tenebre dell’idolatria; nel  profeta: Per
                  adorare le talpe e i pipistrelli (Is 2, 20): essi indicano infatti i pensieri immondi
                  che vengono introdotti dai demoni.
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