Page 23 - Forme dell'Intelligenza Spirituale
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reso palese con la presenza della sua incarnazione; durante la legge
ammonì e insegnò. Ciò nonostante, essa durante questi tre tempi rimase
infruttuosa e disseccò dalle radici. Il sicomoro è detto fico insipido: su di esso
salì Zaccheo, poiché era piccolo di statura (Lc 19, 4), e il Signore lo vide:
perché chi estirpa con umiltà la sapienza del mondo, ammirerà
intimamente la sapienza di Dio. Saliamo dunque prudenti sul sicomoro, e
manteniamo quella lodevole e saggia stoltezza, se il cielo avrà voluto
donarcela. Non sono infatti considerati stolti in questo mondo quanti non
cercano le cose perdute, ma regalano ciò che possiedono, liberano i ladri,
non ricambiano le ingiustizie subite e, secondo i precetti del Signore, si
dimostrano pazienti in ogni cosa?
L’issopo è un’erba bassa che nasce sulla pietra, e si dice che le sue radici
penetrino i sassi; cura soprattutto i polmoni. Nei polmoni viene
simboleggiata la superbia, poiché in essi dimora il rigonfiamento e
l’affanno. Così [curandoli], l’issopo indica l’umiltà e la pazienza. Il
biancospino, le ortiche, i cardi, i rovi, la marruca e tutte le piante spinose
significano le persone crudeli, fraudolente, superbe e tutti i malvagi, mai
toccati dalla mansuetudine e dalla bontà e che possono essere corrette
solo col dolore. Le stesse piante significano anche i vizi e il tormento delle
tentazioni, come nel Genesi: [La terra] ti produrrà spine e triboli (Gn 3, 18). I
melograni sono la Chiesa, composta di molte genti e differenti grazie; nel
Cantico: La tua guancia è uno spicchio di melograno (Cn 4, 3). In altro senso,
le mele sono i frutti delle buone azioni, ben olenti, cioè provvisti di buona
reputazione e dei risultati dei buoni costumi. La canna è il peccatore, e
colui che è fiacco nella fede e debole nella tentazione; nel Vangelo: Non
spezzerà la canna rolla (Mt 12,20). La canna è anche l’aiuto degli infermi; in
Isaia: Ecco, li fidi dell’Egitto, quel pezzo di canna rotta, che punge e ferisce la
mano di chi vi si appoggia (Is 36, 6). Il rovo, secondo alcuni, prefigura la
Vergine Maria, perché il Salvatore nacque come una rosa dal roveto del
corpo umano, e perché essa sostenne la forza della folgore divina senza
contatto virile. Nell’Esodo: Gli apparve il Signore in una fiamma di fuoco in
mezzo a un roveto, e vide che il roveto bruciava, ma senza consumarsi (Es 3, 2).
In altro senso, il roveto ardente che non si consuma rappresenta il popolo
giudaico che, pur ottenendo per primo le fiamme della legge divina, in
nessun modo riuscì ad evitare la punizione del peccato. Le spine sono
talvolta i dannosi affanni per le ricchezze e le preoccupazioni mondane,
che soffocano l’animo; nel Vangelo: Una parte cadde tra le spine (Lc 8, 6); e
oltre: [Quelli caduti tra le spine] sono coloro che hanno ascoltato, ma poi a poco a
poco si lasciano sopraffare dalle ricchezze e dai piaceri della vita (ibid. 14). Il
tribolo simbolizza gli aculei dei vizi e delle tentazioni; nel Genesi: [La
terra] ti produrrà spine e triboli (Gn 3, 18).