Page 8 - Dialogo tra un'anima illuminata e una priva di luce
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verrà la vecchiaia potrai volgerti alla penitenza. Dio ti renderà
ugualmente beata e ti condurrà in cielo: non è lecito, come fai tu,
tormentarsi, star desti e crucciarsi”.
3 7. Con pensieri di tal fatta era circondata l’anima dal diavolo, nel
piacere della carne e delle voluttà terrene; era imprigionata con grandi
catene e non sapeva che fare. Pensava di tornare per poco al mondo e alla
sua voluttà, ma in pari tempo era affamata di grazia divina e voleva darsi
alla penitenza per ottener il favore di Dio, poiché la Sua mano l’aveva
toccata e fiaccata. Non trovava pace in alcun luogo, gemendo pentita
delle proprie colpe; ma si perse ugualmente, rimanendo nella fame e nella
brama, poiché non era giunta ad un vero pentimento c ad un’autentica
conoscenza delle colpe.
38. Stava in questa tristezza senza trovare pace o consiglio in nessun
luogo, e pensò allora di trovare un luogo ove agire la vera penitenza,
stare libera dai traffici e ostacoli del mondo, e cercare di ottenere la grazia
di Dio. Si recò allora in un sito solitario e abbandonato dai commerci, c
pensò pure di agire con la beneficenza contro la povertà, perché così Dio
le sarebbe stato benevolo, e avrebbe cercato la via della sua quiete per
concederle il Suo favore.
39. E tuttavia non poté ancora pervenire al favore di Dio, poiché tutti i
suoi commerci terreni la seguivano nel piacere della carne, e fu di nuovo
prigioniera del diavolo senza ottenere la quiete. Se per un’ora si dilettava
nelle cose terrene, nella seguente sopraggiungevano tristezza e miseria,
poiché sentiva ridestarsi in lei la collera di Dio, e non sapeva come ciò
fosse accaduto c cosa sarebbe stato di lei. Sovente la sovrastava una
grande angoscia e contrarietà che non trovava consolazione, e per le sue
paure divenne malata.
40. Il raggio devastante del primo assalto della grazia12 l’aveva
profondamente scossa, ed ella non sapeva che nel suo inferno stava
Cristo con collera divina e severa giustizia, combattendo nell’anima e nel
corpo contro il Satana incarnato e lo spirito dell’errore. Non
comprendeva, l’anima, che questa fame e brama di penitenza e
conversione provenivano da Cristo stesso, affinché ella ne fosse
trascinata. E non sapeva ancora neppure cosa le mancasse per giungere
alla percezione del divino, né conosceva d’esser mostruosa e gravata da
un’immagine serpentina grazie alla quale il diavolo aveva accesso e
potere su di lei. Poiché egli l’aveva sviata dai buoni pensieri e allontanata