Page 5 - Dialogo tra un'anima illuminata e una priva di luce
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animalescamente con vita oscura e cruda e rabbiosa, e spegnendo i colori
e le potenze del cielo.
18. Nella vita infuocata si destò per terza una voglia spinosa e ostile, e
questa fu l’invidia, un veleno infernale, un tormento di tutti i demoni, per
cui la vita si fece nemica di Dio e di tutte le creature. Essa imperversò e
infuriò nella brama invidiosa come un veleno nella carne: quanto
l’avarizia non aveva potuto accaparrare fu ucciso dall’invidia, e così la
nobile vita di quest’anima giunse quasi al fondo.
19. Per quarto nacque in questa vita incandescente un tormento pari al
fuoco: era l’ira, che voleva trucidare e uccidere tutto quanto non s’era
sottomesso alla superbia.
20. Si rivelò infine all’anima il fondamento stesso dell’inferno, cioè la
collera divina, ed essa allora perse Dio, il Paradiso e il Regno dei cieli,
divenendo un verme simile al serpente infuocato che il diavolo le aveva
mostrato nella propria immagine. Prese a regnare sulla terra in modo
bestiale, obbedendo alla volontà del demonio e vivendo secondo la vana
superbia, l’avarizia, l’invidia e l’ira. Non ebbe più giusto amore per Dio,
poiché ad esso era subentrata una falsa, animalesca passione per la
lussuria e la vanità; non vi fu più purezza nel suo cuore, giacché aveva
abbandonato il Paradiso e posseduto la terra. Ora il suo pensiero seguiva
solo l’artificio, la scienza, la grandezza e molteplicità delle cose naturali.
Né la giustizia, né la virtù divina restavano in lei, dove agiva invece e
sempre una falsità velata di astuzia e violenza che essa chiamava Legge.
21. Allora il diavolo si appressò e la trascinò da un vizio all’altro, giacché
l’aveva resa schiava della sua propria essenza. Mostrandole la gioia e la
voluttà, disse: “Guarda: tu sei forte, possente, alta e nobile, e più ancora lo
diventerai. Usa l’arte e la scienza tue, sì che ognuno ti tema: avrai fama e
grande nome nel mondo”.
22. L’anima agì ascoltando questi consigli, senza pensare che giungevano
dal diavolo: credette invece che le fossero dettati dall’intelletto e dalla
scienza suoi, e che perciò si sarebbe comportata in modo buono e giusto.
23. Mentre essa in tal fatta si conduceva, la incontrò il nostro Signore
Gesù Cristol6, venuto in questo mondo armato di collera e amore divini
per annientare le imprese del diavolo c ristabilire la giustizia dove
regnava l’empietà. Egli annientò le opere del demonio in lei e l’aprì alla
via della grazia, la guardò con la propria misericordia, la richiamò