Page 18 - Del gran mezzo della Preghiera
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Per altro non si mette in dubbio, che le orazioni degli altri molto giovano ai peccatori, e sono molto
gradite a Dio; e Dio si lamenta dei servi suoi che non gli raccomandano i peccatori, come se ne
lamentò con S. Maria Maddalena de’ Pazzi; onde le disse un giorno: "Vedi, figlia mia, come i
cristiani stanno nelle mani del demonio; se i miei diletti con le loro orazioni non li liberassero,
resterebbero divorati". Ma specialmente ciò lo desidera il Signore dai sacerdoti e dai religiosi.
Diceva la suddetta Santa alle sue monache: "Sorelle, Iddio non ci ha separate dal mondo perché
facciamo bene solo per noi, ma ancora perché noi lo plachiamo a favore dei peccatori". E il
Signore stesso un giorno disse alla medesima: "Io ho dato a voi, elette spose, la città di rifugio, cioè
la Passione di Gesù Cristo, acciocché abbiate dove ricorrere per aiutare le mie creature: perciò
ricorrete ad essa, ed ivi porgete aiuto alle mie creature, che periscono, e mettete la vita per esse".
Quindi la Santa infiammata di santo zelo, cinquanta volte al giorno offriva a Dio il Sangue del
Redentore per i peccatori, e si consumava per desiderio della loro conversione, dicendo: "Oh che
pena è, o Signore, il vedere di poter giovare alle tue creature, con mettere la vita per esse, e non
poterlo fare!". Del resto ella in ogni esercizio raccomandava i peccatori a Dio, e si scrive nella sua
vita, che quasi non passava ora del giorno, che la Santa non pregasse per essi; frequentemente anche
si levava di notte, e andava al SS. Sacramento a pregare per i peccatori: e con tutto ciò una volta fu
ritrovata a piangere dirottamente, ed interrogata perché, rispose: "Perché mi pare di non far niente
per la salute dei peccatori". Giungeva ad offrirsi per la loro conversione patire anche le pene
dell’inferno, purché ivi non avesse a odiare Dio; e più volte fu compiaciuta da Dio d’esser afflitta
con gravi dolori ed infermità per la salute dei peccatori. Specialmente pregava per i sacerdoti,
vedendo che la loro buona vita era cagione della salute degli altri, e la mala vita cagione della rovina
di molti; e perciò pregava il Signore, che punisse le colpe sopra di lei, dicendo: "Signore, fammi
tante volte morire, e tornare a vivere, sino ch’io soddisfaccia per essi alla tua giustizia". E narrasi
nella sua Vita, che la Santa con le sue orazioni liberò molte anime dalle mani di Lucifero.
Ho voluto dire qualche cosa più particolare dello zelo di questa santa. Del resto tutte le anime, che
sono veramente innamorate di Dio, non cessano di pregare per i poveri peccatori. E com’è possìbile,
che una persona che ama Dio, vedendo l’amore che porta alle anime, e quel che ha fatto e patito
Gesù Cristo per la loro salute, e il desiderio che ha questo Salvatore, che noi preghiamo per i
peccatori; com’è possibile, dico, che possa poi vedere con indifferenza tante povere anime, che,
vivono senza Dio, schiave dell’inferno, e non muoversi ed affaticarsi a pregare frequentemente il
Signore a dar luce e forza a quelle infelici per uscire dallo stato miserabile in cui dormono, e vivono
perdute? E’ vero, che Dio non ha promesso di esaudirci, quando coloro, per cui preghiamo, mettono
positivo impedimento alla loro conversione; ma molte volte il Signore per sua bontà, a riguardo
delle orazioni dei suoi servi, con grazie straordinarie si è compiaciuto di ridurre a stato di salute i
peccatori più accecati e ostinati. Pertanto non lasciamo mai, nel dire o sentir la Messa, nel far la
Comunione, la Meditazione, o la visita del Santissimo Sacramento, di raccomandare sempre a Dio i
poveri peccatori. E dice un dotto autore, che chi prega per gli altri, tanto più presto vedrà esaudite le
preghiere che per se stesso. Sia detto ciò di passaggio, ma ritorniamo a vedere le altre condizioni
che richiede S. Tommaso, affinché la preghiera abbia effetto.
II. - CHIEDERE COSE NECESSARIE ALLA SALUTE ETERNA.
L’altra condizione che il Santo assegna è che si domandino quelle grazie, che bisognano alla salute:
cose necessarie alla salute; poiché la promessa alla preghiera non è fatta per le grazie temporali,
che non sono necessarie alla salute dell’anima. Dice S. Agostino spiegando le parole del Vangelo,
nel nome mio, riferite di sopra, che "non si chiede nel nome del Salvatore, tutto ciò che si chiede
contro l’affare della salute" (Tract., 102 in Joan.). Alle volte noi cerchiamo alcune grazie temporali,
e Dio non ci esaudisce; ma non ci esaudisce, dice lo stesso S. Dottore, perché ci ama, e vuole usarci
misericordia (Ap. S. Prosp. Sent. 212). Il medico che ama l’infermo, non gli concede quelle cose, le
quali vede che gli farebbero nocumento. Oh quanti se fossero infermi o poveri, non cadrebbero nei
peccati, in cui cadono essendo sani o ricchi! E perciò il Signore taluni che gli cercano la sanità del
corpo, o i beni di fortuna, glieli nega, perché li ama, vedendo che quelli sarebbero loro occasione di
perdere la sua grazia, o almeno d’intiepidirsi nella vita spirituale. Del resto con ciò non intendo dire,