Page 11 - Del gran mezzo della Preghiera
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Santi. lo non voglio entrare a decidere questo punto, ma non posso lasciare di esporre una dottrina
dell’Angelico. Egli primieramente in più luoghi rapportati di sopra, e specialmente nel libro delle
Sentenze, suppone per certo esser tenuto ciascuno a pregare; poiché in altro modo non possono,
come asserisce, ottenersi da Dio le grazie necessarie alla salute, se non si domandano (in 4 sent. d.
15, q. 4, a. l). In altro luogo poi dello stesso libro, il Santo propone appunto il dubbio: Se dobbiamo
pregare i Santi, affinché interpellino per noi (in 4 sent. dist. q. 3, a. 2). E risponde così (per far bene
capire il sentimento del santo bisogna riferire l’intero suo testo): E’ l’ordine divinamente istituito
nelle cose (secondo Dionisio), che per via dei mezzi ultimi si riconducano a Dio.
E però i Santi che sono nella Patria, essendo vicinissimi a Dio, l’ordine della divina legge richiede
questo, che noi, i quali rimanendo nel corpo pellegriniamo lungi dal Signore, veniamo ricondotti a
Lui per la mediazione dei Santi. Il che appunto avviene, quando per mezzo di essi la divina bontà
diffonde gli effetti suoi. E perché il nostro ritorno a Dio deve corrispondere al procedimento della
bontà di lui verso di noi; (Siccome i benefici di Dio ci provengono mediante i suffragi dei Santi),
così fa d’uopo che noi siamo ricondotti a Dio, affinché di nuovo riceviamo i benefici di Lui per la
mediazione dei Santi. E quindi è che noi li stabiliamo nostri intercessori appresso Dio e quasi
mediatori quando loro domandiamo che preghino per noi.
Si notino quelle parole: l’ordine della divina legge richiede questo; e specialmente poi si notino le
ultime: siccome per intercessione dei Santi provengono in noi i benefici del Signore; così fa d’uopo
che noi ci riconduciamo a Dio affinché dì nuovo riceviamo benefici per la mediazione dei Santi.
Sicché secondo S. Tommaso, l’ordine della divina legge richiede, che noi mortali per mezzo dei
Santi ci salviamo, col ricevere per mezzo loro gli aiuti necessari alla salute. Ed all’opposizione che
si fa l’Angelico, cioè: che par superfluo ricorrere ai Santi, mentre Iddio è infinitamente più di loro
misericordioso e propenso ad esaudirci, risponde, che ciò ha disposto il Signore, non già per difetto
della sua clemenza, ma per conservare l’ordine retto, ed universalmente stabilito di operare per
mezzo delle cause seconde.
E secondo quest’autorità di S. Tommaso, scrive il continuatore di Tournely con Silvio, che sebbene
solo Dio deve pregarsi come autore delle grazie, nulladimeno noi siamo tenuti di ricorrere anche
all’intercessione dei Santi, per osservare l’ordine che circa la nostra salute il Signore ha stabilito,
cioè che gl’inferiori si salvino implorando aiuto dai superiori.
Della intercessione della Madonna
E se così corre parlando dei Santi, similmente deve dirsi dell’intercessione della divina Madre, le
cui preghiere appresso Dio valgono certamente più che quelle di tutto il Paradiso. Dice infatti S.
Tommaso, che i Santi a proporzione del merito con cui si guadagnarono le grazie, possono salvare
molti altri; ma Gesù Cristo e Maria SS. si sono meritati tanta grazia, che possono salvare tutti gli
uomini (Expos. in salut. Ang.). E S. Bernardo parlando di Maria SS. scrisse: Per te abbiamo accesso
al Figlio, o inventrice di grazia, madre di salute, affinché per tuo mezzo ci riceva Colui, che per tuo
mezzo fu dato a noi (In adv. Dom. 1, 2). Col che volle dire: siccome noi non abbiamo l’accesso al
Padre se non per mezzo del Figlio che è mediatore di giustizia; così non abbiamo l’accesso al Figlio
se non per mezzo della Madre, ch’è mediatrice di grazia, e che ci ottiene con la sua intercessione i
beni che Gesù Cristo ci ha meritati.
E in conseguenza di ciò il medesimo S. Bernardo in altro luogo dice, che Maria ha ricevuto da Dio
due pienezze di grazia. La prima è stata l’Incarnazione nel suo seno del Verbo eterno fatto Uomo.
La seconda è stata la pienezza delle grazie, che per mezzo delle preghiere d’essa divina Madre noi
riceviamo da Dio. Quindi soggiunse il Santo: Iddio pose in Maria la pienezza di ogni bene in guisa
che se in noi è qualche speranza, qualche grazia’ qualche salute, riconosciamo ridondare da Lei,
che ascende dal deserto ricolma di delizie. Orto di delizie, affinché d’ogni parte si spargano e si
dilatino gli aromi di Lei, i carismi, cioè, delle grazie (Serm. De Aquaed.).
Sicché quanto noi abbiamo di bene dal Signore, tutto lo riceviamo per mezzo dell’intercessione di
Maria. E perché mai ciò? perché (risponde lo stesso S. Bernardo) così vuole Dio. Ma la ragione più
specifica si ricava da ciò che dice S. Agostino. Egli scrisse, che Maria giustamente si dice nostra