Page 46 - Cristianesimo vissuto
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sacrificio, che saranno stati utili a tante anime, che avranno contribuito
all'ingrandimento di tante vite? Quali legami per l'eternità!
Ed è solo questo che sussisterà dei nostri rapporti nel tempo. Supponi
una famiglia che viva nell'incanto dei suoi affetti egoistici, supponi due
amici che se la godano nel piacere della loro amicizia: essi godono
insieme ed è qui tutto quel ch'essi cercano. Che cosa resterà di questi
vincoli? - Ohimè! si sono rammolliti, snervati, atrofizzati insieme, e di
queste relazioni non resterà che il castigo di una diminuzione eterna.
Impara dunque a vivere, impara ad essere strumento di vita e ad
utilizzare tutte le gioie dell’amore mediante il vero zelo pel bene altrui.
Quando alle tue relazioni e ai tuoi piaceri saprai dare una così sublime
grandezza, quando saprai riconoscere e utilizzare attorno a te gli
strumenti che lavorano alla tua propria vita, tu non ignorerai più tanto le
bellezze della vita cristiana, potrai fin d'ora gustar qualche cosa delle
beatitudini, di cui godrai pienamente nell'eternità.
X. L'amor di Dio.
Ma pel cuore cristiano c'è qualcosa d'infinitamente superiore a tutto
questo. Tu che vuoi godere della creatura, ti renderai incapace di godere
di Dio L'alcoolizzato, tu lo sai, diventa insensibile ad ogni altro gusto che
non sia quello dell'alcool. Lo stesso avviene di te: finché cercherai il
piacere creato non sarai mai atto a gustare il piacere divino. Tu non sai ciò
ch'è Dio, e quanto è soave. Solo nella misura in cui si svuota, il tuo cuore
diventa capace di gustare la dolcezza di Dio. Dio; non la dolcezza dei suoi
doni, delle sue consolazioni, delle sue operazioni, no; ma la dolcezza di
Dio stesso, della tua unione con lui, della tua vita con lui, del tuo possesso
di lui.
Sai che i doni di Dio non sono Dio, ma solo il veicolo di Dio... Quando
un insigne benefattore, amico intimo che non hai più visto da lungo
tempo, arriva nella tua famiglia con uno splendido equipaggio, tu vedi i
bambini saltellare ed estasiarsi davanti alle dorature della vettura e ai
lucidi finimenti dei cavalli. Non pensano affatto al visitatore, che non
conoscono, e che non li interessa quanto ciò che brilla ai loro occhietti. Ma
gli assennati genitori, poco curandosi dell'elegante equipaggio, si gettano
nelle braccia del visitatore, s'occupano di lui, godono di lui, e sono
unicamente felici della sua conversazione e presenza. Dimmi: di queste
due felicità qual è la migliore? quella dei genitori o quella dei figli?
Finora tu hai fatto il fanciullo, ti sei trastullato col veicolo e non hai
ancora gustato se non qualche dono di Dio. Cerca una buona volta di non
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