Page 41 - Cristianesimo vissuto
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Del resto non devi credere questa vita così impossibile, e stimarla così
                  spaventevole.  Se  ha  le  sue  difficoltà,  ha  pure  le  sue  gioie;  se  ha  le  sue
                  fatiche,  ha  pure  i  suoi  benefici.  Ha  dei  frutti  di  dolcezza  che  non  sono
                  riservati  esclusivamente  pel  cielo,  e  di  cui  è  permesso  godere  fin  da
                  questo mondo. Tra questi frutti, lascia che te ne indichi tre, di cui t'auguro
                  di assaporare le delizie. Il primo nasce dai tuoi rapporti con te stesso, ed è
                  la libertà d'anima. Il secondo nasce dai tuoi rapporti col prossimo, e sono
                  le beatitudini del vero amore e della dedizione cristiana. Il terzo nasce dai
                  tuoi rapporti con Dio, e sono le incomparabili dolcezze dell’amor divino.
                     Il  primo  frutto  della  vita  cristiana,  che  voglio  mostrarti,  è  la  libertà
                  d'anima.  Credo  che  tu  sappia  per  esperienza  che  sei  schiavo  di  ogni
                  piacere che entra nel tuo cuore. Il piacere, di cui senti bisogno, è il tuo
                  padrone; esso ti tiranneggia e tu non puoi farne a meno. Ne sai qualcosa,
                  è vero? Per ritornar libero, devi gettar codesto piacere fuori del tuo cuore
                  e  riporlo  nella  tua  mano,  a  fine  di  potertene  servire  o  rigettarlo  a
                  piacimento, secondo che ti è utile. Ora che cosa ti chiede il Cristianesimo?
                  Appunta  questo,  di  sgombrare  il  tuo  cuore,  per  esser  libero;  in  altre
                  parole di gettare fuori tutti i tiranni creati cioè, ridurre ogni creatura alla
                  sua semplice funzione di strumento. È dunque una cosa tanto bassa esser
                  libero? In questi tempi in cui la libertà si è rifugiata su tutte le bandiere,
                  perché non è più nelle anime, è forse una cosa di sì poco conto tentare di
                  rimetterla  al  suo  posto?  Lascia  agli  sciocchi  la  libertà  dei  pubblici
                  manifesti, e lavora a fare in te la vera, grande, piena ed assoluta libertà.
                  Siate i padroni, disse a principio il Padrone d'ogni cosa  .
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                     Del resto, devi comprendere che lo spogliamento cristiano non è una
                  soppressione di tutto e un abbrutimento ma sì la liberazione ed una presa
                  di possesso degli strumenti della vita. Fino a che il piacere creato è nel tuo
                  cuore,  esso  ti  domina  e  ti  possiede.  Senza  rendertene  sufficientemente
                  conto,  tu  sei  ora  lo  schiavo  più  o  meno  di  tutte  le  creature.  Bisogna
                  cessare  una  buona  volta  di  essere  posseduto,  per  diventare  possessore.
                  Hai fin qui talmente trascinata la tua catena, che ti rimane sol più un'idea
                  molto vaga sulla  possibilità di poter vivere  in altro modo. Sei talmente
                  abituato  a  vivere  schiavo,  sballottato  dalle  tue  passioni,  dalle  tue
                  necessità, da tutte le seduzioni ed agitazioni, che non sai più che cosa è la
                  libertà e la temi quasi come una disgrazia. Pensaci dunque! non aderire
                  più a niente! ... non esser più attaccato a nessuna sorta di ceppi! ...





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                        Dominamini. Gen. 1, 28.







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