Page 37 - Cristianesimo vissuto
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l’agilità, per compiere il dovere con facilità e prontezza, oh! si quello è
buono e benefico, non temere; sèrvitene, Dio lo benedice. Non devi
distruggere le buone cose che Dio ha fatte, ma devi solo spezzare le
cattive tendenze della tua natura.
Guarda ancora come Dio è delicato nella sua bontà! A principio egli
aveva creato soltanto strumenti e non ostacoli, piaceri e non sofferenze.
Ogni crea tura era uno strumento, ed ogni
strumento portava con sé il suo piacere. Il peccato sconvolse
profondamente questo primo piano di Dio; cambiò una quantità di
strumenti in ostacoli, ed una moltitudine di piaceri in sofferenze.
L’ostacolo e la sofferenza sono conseguenza del peccato. Ora la bontà di
Dio a nostro riguardo gli fece trovare, anche dopo il peccato, il mezzo di
cambiare gli ostacoli stessi in strumenti, e le sofferenze in gioie. La
Passione del Salvatore ha operato questo prodigio. Tutto serve al bene
degli eletti, tutto, anche gli ostacoli del peccato, e tutto per loro diventa
gioia perfino la sofferenza, che diventa la più grande delle gioie.
IV. L’aberrazione umana.
Quanta sapienza e bontà nell’idea di Dio!... E per contro quanta follia e
malvagità nella condotta dell’uomo!... Avido di felicità, e di una felicità
senza misura, poiché Dio lo fece per questo, l’uomo si rivolge ad ogni
creatura in cui vede un piacere, stimando che questo piacere sia lo scopo
della sua esistenza. Non bisogna forse avere un po' di felicità nella
propria vita? va dicendo. E cerca ed a sé concede i piaceri degli occhi,
degli orecchi, dell'odorato, del gusto e del tatto. E fa consistere la più
sublime aspirazione della sua vita nel procurarsi i beni ed i piaceri creati
nella più larga misura possibile. E stima felici coloro che possono
possedere e godere, e sventurati quelli che non lo possono. Tale è il
concetto mondano ed utilitario della vita. E questo concetto domina
dovunque. Strano concetto della vita; duplice aberrazione.
Senza dubbio è lecito cercare la felicità: non solo è lecito, ma
obbligatorio, poiché Dio lo vuole. Ma è questa una ragione per cercare
questa felicità là dove non esiste, e per dare a questa felicità falsa
un'importanza che non ha? Ripetiamo:
1° la felicità non si trova nel piacere creato;
2° la felicità non è la più alta aspirazione della tua vita.
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