Page 33 - Cristianesimo vissuto
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Parte II
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I Mio Dio e mio tutto.
Hai imparato a collocare Dio al primo posto e là deve stare perché
quello è il posto che gli conviene: ma gli basta quello? Se credi in Dio, non
hai verso di lui nessun altro obbligo? Ripigliamo il principio
fondamentale, poiché bisogna vivere di princìpii. Dio ti ha creato: ti ha
creato per sé. Ti ha Creato tutto intero: il tuo essere e tutte le parti del tuo
essere vengono assolutamente da lui. Non hai nulla che non venga da lui.
Or quello che Dio ha fatto, può averlo fatto per un fine essenziale che non
sia lui? No. Tutto il tuo essere nel suo insieme e nelle sue parti deve
dunque andare a lui. Non deve esserci per conseguenza nessuna
particella della tua vita, che non sia diretta a lui. La creatura non ha
diritto di assorbire la minima parte del tuo movimento vitale. Fintantoché
una qualunque del tuo essere non va a Dio, s’arresta e si riposa fuori di
lui, tu neghi il diritto di Dio. Fintantoché non è il tuo tutto egli non è
assolutamente il tuo Dio. Credi in Dio? Che cosa c’è per te all’infuori di
Dio? Strumenti., nient’altro che strumenti. Lui solo è il tuo fine, la tua
meta, il tuo termine. Fuori di lui tutto ciò che è creato, è strumento per
andare a Lui. Oh! quanto è per te importante l’intendere la portata di
questa parola: strumenti! Lo sai che ci siam messi d’accordo di non
accontentarci di sole parole e di andar a fondo delle cose. Io t’avevo detto
che questa parola aveva degli abissi misteriosi ecco il momento di
scandagliarli.
Tieni ben a mente questo principio, che ti sembrerà chiaro come la luce
del sole: i doni di Dio non sono Dio. S. Agostino dice: i doni di Dio sono il
veicolo di Dio. Poiché per venire a noi e condurci a lui, Dio ha bisogno
d’un veicolo. Questo veicolo sono i suoi doni, cioè tutte le creature. Lui
se ne serve per venire a me; ed io debbo servirmene per andare a lui. Così
le creature sono ad un tempo gli strumenti di Dio e miei. Se ne serve Lui e
devo servirmene anch’io; come, lo vedremo nella terza parte.
È tanto chiaro che non si deve confondere il veicolo col visitatore, e
trattar l’uno come l’altro. Quando un tuo amico viene a trovarti, lasci
partir la vettura che lo conduce e tu resti con lui. Così pure quando tu vai
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