Page 36 - Cristianesimo vissuto
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gli attriti cessano, il movimento si compie con la massima facilità, tutta la
                  macchina funziona senza guastarsi.
                     Per agire con facilità e forza, anche le tue facoltà hanno bisogno d’un
                  po’ d’olio, di quell’olio di gioia che Dio ha fatto appunto per lubrificare il
                  meccanismo, per dir così, delle anime che vogliono amare la giustizia e
                  odiare l’iniquità .
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                     Qual  è  dunque  la  funzione  che  occupa  il  piacere  creato?  È  quella  di
                  facilitare il tuo lavoro; quella di attirare, trascinare, elevare, incoraggiare,
                  dilatare, fortificare le tue facoltà nell’esercizio del tuo dovere.
                     È dunque un piacere strumentale, una semplice facilitazione di lavoro,
                  e non mai un fine. Esamina tutti i piaceri, dai più soprannaturali fino ai
                  più materiali, da quello delle estasi e delle consolazioni divine nelle alte
                  vette  della  perfezione  fino  a  quelli  del  cibo  e  della  generazione,  nelle
                  regioni inferiori della conservazione della specie e degli individui umani,
                  tutti  senza  eccezione  hanno  per  scopo  di  facilitare  il  compimento  d’un
                  dovere.  Perciò  imprimitelo  bene  in  testa:  un  piacere  creato,  nell’idea  di
                  Dio, risponde sempre ad un dovere da compiere.
                     Esso  mai  non  ti  vien  dato  per  trastullarti  ed  abusarne,  ma  per
                  servirtene. Tu non sei fatto per esso, ma esso è fatto per te. Tu invece sei
                  fatto per Dio solo.
                     Onde vedi la disgrazia di quelli che vogliono trastullarsi col piacere ed
                  abusarne. Si lasciano ingannare da esso e dimenticano il dovere. Quello
                  che Dio aveva fatto solo per facilitare il dovere, diventa invece l’ostacolo
                  più grande. Colui che si trastulla con le consolazioni spirituali, finisce con
                  perdere  ogni  energia  soprannaturale;  colui  che  si  trastulla  coi  piaceri
                  sensuali,  ohimè!  diventa  un  bruto.  Oh!  è  cosa  spaventevole  uscire
                  dall’ordine di Dio!... Ogni piacere, di cui vuoi godere e a cui ti soffermi,
                  diventa un vero avvelenamento per l’anima tua e pel tuo corpo. Ricordati
                  di questo: il piacere creato è un rimedio per uso esterno; guai a te se lo
                  ingoi. Dunque invece d’ingoiarlo, sèrvitene; esso t’aiuta a farti compiere il
                  tuo  dovere.  Sèrvitene  per  uso  esterno,  cioè  secondo  l’espressione  di  S.
                  Agostino, tienlo nella mano e non permettere che alberghi nel cuore. Fa’
                  si che il piacere serva unicamente al dovere; non separar mai queste due
                  cose.
                     Ogni piacere, trastullo, divertimento, gioia o soddisfazione, che prendi
                  fuori del tuo dovere ti guasta. Temi come la morte il piacere che soffoca le
                  tue facoltà nell’egoismo del godimento. Ma quello che ti conduce al tuo
                  dovere,  che  dà  alle  tue  facoltà  lo  slancio,  la  forza,  la  gioia,  il  vigore,



                     19  Dilexisti iustitiam et odisti iniquitatem, propterea unxit te Deus, Deus tuus oleo laetitiae.
                  Ps. 44, 7.








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