Page 32 - Cristianesimo vissuto
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privati  si  facevano  nel  nome  del  Padre  e  del  Figliuolo  e  dello  Spirito
                  Santo. Nulla si faceva senza Dio.
                     Se si parlava d’un progetto, si diceva se piace a Dio. Se si era ottenuto
                  un felice successo: grazie a Dio.
                     Prima, si faceva assegnamento su di lui; dopo lo si ringraziava. La vita
                  privata  e  quella  pubblica  erano  orientate  verso  l’onore  di  Dio.  Si  era  i
                  servi di Dio. Il più sacro interesse dei popoli era l’onore di Dio, e il delitto
                  più  esecrato  era  il  sacrilegio.  La  legislazione  pubblica,  i  costumi  del
                  popolo,  le  istituzioni  sociali  e  le  idee  correnti  erano  segnate  d’una
                  profonda impronta religiosa. L’uomo aveva le passioni e le sue colpe; ma
                  al di sopra delle passioni umane, dovunque vedevasi dominare l’idea di
                  Dio.
                     Le grandi lotte, le grandi leggi, le grandi epoche, i grandi popoli, sono
                  quelli, in cui vedi l’idea divina ispiratrice del movimento umano.
                     La storia vera dell’umanità dovrebbe essere studiata alla luce di questi
                  princìpii: poiché la storia non è altro che la conoscenza dell’azione di Dio
                  in mezzo all’agitazione umana. E guarda un po’ quello che hai imparato
                  nella storia. Hai imparato a seguire le vicende dell’agitazione umana; ma
                  dell’azione di Dio che cosa hai imparato? De Maistre ha ben ragione di
                  dire che da noi la storia è da trecento anni una incessante  cospirazione
                  contro la verità.
                     La società cristiana dev’esser rifatta; e per rifarla, la prima necessità che
                  s’impone  è  quella  di  raddrizzare  le  proprie  idee.  Fintantoché  non  si
                  avranno  idee  rette,  si  camminerà  per  istorto,  perché  l’uomo  cammina
                  secondo le sue idee. È l’idea che fa l’uomo.
                     Oggi non ci sono più uomini, perché non ci sono più idee, non ci sono
                  che  parole.  Vuoi  essere  un  uomo?  esci  dalle  parole  ed  abbi  delle  idee,
                  cioè, delle visioni profonde sulle cose. E per aver delle visioni profonde
                  sulle cose bisogna vederle tali e quali Dio le conduce. E per vederle così,
                  bisogna  che  ti  collochi  dal  punto  di  vista  in  cui  Dio  vuole  che  tu  sia:
                  quand’uno si trova in un punto sbagliato vede falso. Dunque prima Dio e
                  poi tu.
                     Quando avrai attuato questo gran programma: Dio il primo, nelle tue
                  idee, nei tuoi affetti, nelle tue azioni, in tutta la tua vita, allora comincerai
                  ad essere un cristiano. - Come? io comincerò?... Ma io penso che almeno
                  allora lo sarò, e pienamente. -
                     Non  ancora  del  tutto;  poiché  quello  che  ora  ti  ho  detto  non  è  che  la
                  prima  parte  e  neppure  la  più  grande  della  vita  cristiana.  Ne  rimane

                  ancora un’altra, più bella ed estesa, e più profonda.
                     E  se  tu  credi  in  Dio,  sei  logicamente  obbligato  a  percorrerla  fino  in
                  fondo; te la insegnerò nella seconda parte.








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