Page 42 - Cristianesimo vissuto
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VII. La libertà.

                     Su, via; non amar tanto la tua schiavitù, e non temer tanto la libertà.
                  Attaccandoti  alle  creature,  tu  credi  godere,  ma  vedi  un  po'  quante
                  separazioni  involontarie,  quanti  strappi  crudeli,  quante  delusioni
                  strazianti? Ad ogn'istante il piacere, che credevi tenere, ti sfugge, e quello
                  che avevi più a cuore, ti è violentemente strappato. Sono dolori terribili,
                  di  cui  la  vita  di  coloro  che  vogliono  godere  è  tutta  cosparsa.  Sono
                  laceramenti  di  cuore  rinnovati  ad  ogni  istante,  divisioni  d'interessi,
                  rivalità d'amor proprio, urti d'ogni specie, perdite di parenti, di amici, di
                  danaro,  di  posizione,  di  considerazione!  E  gl'infiniti  drammi  delle
                  passioni ingannate!... ecco una piccola idea dei godimenti della vita che
                  provano coloro che s'attaccano al piacere creato.
                     Al  contrario,  il  cristiano  che  non  tiene  a  nulla,  non  ha  mai  il  cuore
                  lacerato; egli piglia e lascia tutte le cose con la medesima facilità ond'io
                  piglio  e  lascio  la  mia  penna.  È  esente  dalla  tirannia  e  dai  dispiaceri.  Si
                  serve  di  tutto,  ed  egli  non  serve  che  Dio.  Tutto  per  lui  è  uguale  negli
                  avvenimenti della vita, perché tutto per lui è mezzo. Niente lo turba né lo
                  scoraggia, perché è padrone di tutto. Che tutto gli sia dato, che tutto gli
                  sia tolto, poco gl'importa egli si uniforma in tutto al beneplacito di Colui
                  che  dà  e  toglie,  e  benedice  il  nome  suo .  Ecco  la  vera  libertà.  Come  S.
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                  Paolo, egli sa essere nell'abbondanza e sa privarsi, è abituato a tutto . Su
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                  via! o schiavo dell'amor proprio, schiavo della dappocaggine, impara che
                  cos'è la libertà, sii cristiano.
                     Salute  e  malattia,  piacere  e  sofferenze,  ricchezza  e  povertà,  onore  e
                  disprezzo, amici e nemici, vita e morte, tutto serve a colui che è distaccato
                  da tutto; egli non si lascia contrariare né arrestare da nulla, perché è al di
                  sopra di tutto. Disimpegnando se stesso,  giunge  a  ripigliare  tutto  come
                  strumento.
                     Non è sedotto dal piacere, non è turbato dalla contrarietà.   È           sempre
                  lui stesso con una costante eguaglianza ed  ignora  gli  alti  e  bassi,  segni
                  d'una schiavitù a cui è sfuggito.
                     Il  suo  spirito  è  segno,  il  suo  cuore  è  in  pace,  le  sue  forze  sono  con
                  centrate: non essendo mai sospinto da una parte e               dall'altra,  la  sua
                  vita non è mai sciupata nei movimenti delle false deviazioni. Che vita! e
                  che libertà!


                      24  Dominus dedit, Dominus abstulit; sicut Domino placuit, ita factum est: sit nomen Domini
                   benedictum. Iob 1, 21.
                      25   Scio  et  humiliari,  scio  et  abundare  (ubique  et  in  omnibus  institutus  sum);  et  satiari  et
                   esurire, et abundare et penuriam pati, omnia possum in eo qui me confortat. Phil. 4, 12.








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