Page 43 - Cristianesimo vissuto
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Ti  sembra  ancora  che  sia  cosa  tanto  spaventosa  vivere  da  cristiano?
                  Credi  ancora  che  sia  cosa  tanto  spregevole  codesta  liberazione  dai
                  conflitti e dalle oppressioni, dalle inquietudini e dalle divisioni? La unità
                  e la pace, ecco il supremo risultato della libertà nell'anima cristiana. È il
                  primo frutto che volevo mostrarti.


                     VIII.  Il vero amore.

                     -  Ma  questa  imperturbabilità,  questa  libertà  di  cuore,  non  finirà  con
                  fare degli esseri insensibili, senza cuore e senz'amore? - Qui bisogna far
                  conoscere il secondo frutto della vita cristiana, quello che nasce dai tuoi
                  rapporti col prossimo e che consiste nelle beatitudini dell'amore e della
                  dedizione  cristiana.  Tu  temi  di  non  poter  più  amare  quando  avrai
                  acquistata  la  libertà  e  la  pace.  Dimmi  dunque,  che  cosa  intendi  per
                  amore? e amare cosa significa secondo te? Ti dirò io quello che l'amore è
                  per te:
                     è la ricerca del tuo piacere. Nei tuoi parenti, nei tuoi amici, in tutto ciò
                  che ti sta a cuore, esamina attentamente: quello che tu ami è il solletico, il
                  piacere che te ne proviene. La prova si è che, per una contrarietà, per un
                  dispiacere,  il  tuo  amore  con  una  facilità  sconcertante  cede  il  posto  al
                  cattivo umore, al rancore, all'ira, all'odio. Detesti con la medesima facilità
                  con  cui  ami.  Basta  che  una  semplice  apparenza,  un  leggero  sospetto  ti.
                  faccia credere che il tuo piacere è contrariato, e l'ago della tua bussola ha
                  già fatto un giro di quadrante. Non sei fedele che ad una cosa, ed è la tua
                  soddisfazione. Ed ecco ciò che nel mondo si chiama amore.
                     Il cristiano ha un modo affatto diverso di comprendere l'amore.
                     Se ama i suoi parenti. ed amici, è per loro e non per lui. Li ama nella
                  felicità  e  nella  sventura,  nelle  contrarietà  come  nella  gioia,  li  ama
                  costantemente e fortemente. Ciò che cerca il suo  amore  è  il  loro  bene  e
                  non il proprio piacere. Amare, per  lui,  non  significa  godere,  ma  far  del
                  bene. Il cristiano ama in tal modo ogni cosa con un amore forte e vero; il
                  suo affetto non dipende dai capricci del suo piacere. Il suo amore affronta
                  i sacrifici e le privazioni, le contrarietà e le inimicizie, è forte   come        la
                  morte e tenace come l'inferno . Non mi parlare  di  quelle  banderuole  che
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                  si vo1tano ad ogni vento,  di  quei  cuori  che  sono  delicatissimi  per  se
                  stessi e durissimi per gli altri. Il cuore cristiano diventa d'una inflessibile
                  durezza per se stesso, e di una squisita delicatezza per gli altri. Quando
                  vorrai saperlo, studia le tenerezze del cuore di S. Francesco d'Assisi.


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                       Quia fortis est ut mors dilectio, dura sicut infernus aemulatio. Cantic. 8, 6.







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