Page 104 - Cristianesimo vissuto
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abbastanza cristiano, perché è troppo naturale e troppo terreno. Tu non
                  sei lo stesso in Chiesa e sul lavoro. Sei come un serpe tagliato in due; il
                  corpo si agita da una parte, mentre la coda si torce dall'altra.
                     Ed  io  vorrei  riunire  questi  due  tronconi  della  tua  vita;  vorrei  che  tu
                  fossi  uno...  il  medesimo  da  per  tutto,  cristiano  da  per  tutto,  nel  lavoro
                  come nella preghiera, nella tua vita esteriore come in Chiesa, mettendo
                  anzitutto Dio ovunque al primo posto, giungere poi ad amare lui solo. Il
                  cristiano è un uomo tutto di un pezzo, la sua vita intera si ispira ad un
                  solo principio, è un... uomo!
                     L’abitudine  di  meditazione  che  ti  consiglio  ti  condurrà  ad  essere
                  questo.  Quando  saprai  unire  la  riflessione  alla  preghiera,  tu  diventerai
                  uno;  perché  dovunque  rifletterai  sarai  portato  a  pregare;  e  dovunque
                  pregherai,  sarai  portato  a  riflettere.  Vedi  come  allorché  il  serio  e  il
                  soprannaturale  si  danno  la  mano  abbracciando  tutta  la  tua  vita,  tu
                  diventerai un... cristiano?... Ora credo che comprenderai perché e come ti
                  consiglio la meditazione.
                     Non mi domandare il metodo per arrivarvi. Ci sono tanti metodi, ch'io
                  sarei molto impacciato se volessi sceglierne uno per te. Del resto io non ti
                  conosco;  può  darsi  che  non  t'occorra  alcun  metodo;  può  essere  che  tu
                  abbia bisogno di un metodo molto semplice; forse sei di quelli che non
                  sanno fare un passo se non appoggiati ad un meccanismo complicato. È
                  cosa che deve decidere il tuo direttore. Secondo la mia abitudine, io cerco
                  di lumeggiare i primi principii, lasciando alla tua buona volontà la cura
                  di metterli in pratica.
                     Del resto, devi comprendere che la meditazione che io ti consiglio non
                  consiste tutta in questo breve esercizio che farai ogni mattina pigliando
                  un libro, sul quale rifletterai davanti a Dio. La mezz'ora o il quarto d'ora
                  di  riflessione,  che  si  chiama  comunemente  la  meditazione  formale,  non
                  dev'essere che la preparazione della tua vera meditazione, vale a dire, del
                  tuo stato meditativo. Poiché se mi comprendi, devi sforzarti di diventare
                  un uomo riflessivo e di preghiera, che unisca abitualmente la riflessione
                  alla preghiera, nel corso della giornata. E bisogna che tu giunga a farlo in
                  un  movimento  di  vita  semplice,  facile,  pratico,  egualmente  scevro  di
                  naturalismo e di sentimentalismo, egualmente lontano dall'esagerazione
                  e dalla dissipazione.


                     VIII.  L'esame di coscienza.

                     Ecco  una  questione  vitale  fra  tutte;  qui  sta  il  centro  del  meccanismo
                  della vita cristiana. E ne capirai il perché. Tu hai una mèta: Dio; hai un









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