Page 99 - Cristianesimo vissuto
P. 99
Poco e buono, ecco una prima regola in fatto di divozioni facoltative.
Eccone una seconda: Libertà assoluta. Non bisogna attaccarsi a nulla, e
sentirsi liberissimo di pigliare questi esercizi secondo i bisogni dell'anima.
Non devi usarne che per elevare il tuo spirito, il tuo cuore e i tuoi sensi a
Dio. Perciò essi debbono variare secondo che ti trovi più lontano o più
vicino a Dio. Vedi? Bisogna che tutto sia subordinato alle necessità vere
della tua vita cristiana. Dunque nessun sovraccarico o legame importuno,
ma nel tempo stesso nessun disgusto o viltà. I sovraccarichi
indicherebbero che tu non sai, e le viltà che tu non vuoi, e sarebbero due
sintomi assai gravi, poichè non sapere e non volere sono le due grandi
malattie dell'anima. Tu studiati di non avere nè l'una nè l'altra. Devi
formare in te lo spirito di preghiera, dilatare il respiro dell'anima tua.
Abbi tanta energia da rendere necessari i rimedi, e tanta saggezza da non
pigliarne alcuno che sia inutile. A più forte ragione, abbi tanta prudenza
da prenderne alcuno nocivo.
Insomma, quello che deve dominarti, guidarti, eccitarti in tutto, è il
bisogno di vita: tu sei fatto per vivere E sai cosa vuol dire vivere; mi feci
premura di dirtelo fin da principio. Se ti preme di vivere, cioè di
sviluppare tutto quello che deve essere sviluppato in te, tu saprai pigliare
i rimedi ed evitare i veleni. Beato colui che ha l'istinto della vita. E
appunto questo istinto io mi studio di formare o di ridestare in te. Tu vedi
che non cerco in modo alcuno di soffocarti in una regolarità esteriore; a
me non piacciono le mummie per quanto ricche siano le bende in cui
sono avvolte. Quello che amo è la vita; quello che cerco è che tu viva;
quello per cui m'affatico è farti comprendere la vita. Vedi: la pianta che
vive sa discernere da se stessa i succhi propizii alla sua alimentazione.
Abbi la vita, e saprai scegliere i rimedi utili alla tua crescenza divina.
V. Sguardo retrospettivo.
Ripigliamo, se vuoi, in una breve sintesi, l'esposizione della vita
cristiana nella sua essenza. In primo luogo lo scopo è la parte
fondamentale. Lo scopo è quello di arrivare a conoscere, amare e servire
anzitutto Dio per primo, come abbiamo veduto nella prima parte; poi,
Dio solo, come abbiamo veduto nella seconda.
Il lavoro per raggiungere tale scopo è quello di accettare l'azione di Dio
e di far il tuo dovere, ed è quello che abbiamo veduto nella terza parte.
Senonchè per il fatto della corruzione della nostra natura pel peccato,
la mente, il cuore e i sensi sono assai lontani da questo scopo e da questo
lavoro. Perciò si rende necessario di rimetterti davanti agli occhi, nel
97