Page 100 - Cristianesimo vissuto
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cuore e fra le mani lo scopo e il lavoro. Ed ecco il compito degli esercizi di
pietà, che noi studiamo in questa quarta parte.
Di grazia, ritieni diligentemente questo concetto fondamentale della
religione, il quale sarà per te una luce ed una forza. Vedrai più tardi da
quante sciocchezze e piccolezze, tenebre e incoerenze, incertezze e falsità
ti libererà. Molte anime vegetano nelle inezie, perché non hanno idee
giuste. Ed io desidero soprattutto che tu non sia un uomo schiavo delle
inezie.
Un uomo simile sa malissimo quello ch'egli è, dove va, quello che fa.
Egli si trastulla, perde il suo tempo, spreca la vita. Nulla è organizzato in
lui. Lo vedrai annettere una grande importanza a certe puerilità, e
trascurare i punti essenziali; praticherà molte devozioni da nulla, e non
conoscerà neppure i suoi doveri più fondamentali. Nulla è così triste a
vedere come siffatte vite disorientate. Tale è un viaggiatore, che piglia il
primo treno che viene, senza sapere dove vada. Egli si ferma in un luogo
sconosciuto; viaggia così all'avventura senza essersi prefissa nè la mèta
dove vuole dirigersi, nè la via che deve seguire, nè il treno che deve
prendere.
Ti scongiuro, non devi essere un cristiano di avventura! Per non essere
tale, devi sapere esattamente qual è la tua mèta, quale la tua via, quali i
tuoi mezzi. E non confondere codesti tre ordini di cose. I mezzi non
servono che per la via, e la via non serve che per la mèta. I tuoi esercizi di
pietà sono fatti per farti seguire la volontà di Dio, e tu devi seguire la
volontà di Dio per andare alla gloria di Dio. Ecco come devi comprendere
la tua vita di cristiano, se vuoi essere serio.
VI. Le pratiche cristiane.
Ciò rammentato, devi sapere che gli esercizi introdotti nella Chiesa si
riallacciano a tre punti fondamentali. Gli uni hanno per obbiettivo
principale la mente, altri si rivolgono di preferenza al cuore e i terzi
agiscono più specialmente sui sensi.
Pei sensi anzitutto la Chiesa ha le cerimonie del suo culto, le solennità
delle sue feste, le attrattive delle sue divozioni. È forse per divertire la
sensibilità ch'essa cerca tanti mezzi per influire sull'immaginazione? No,
certo, ma per strappare i sensi all'attrattiva del piacere creato e
richiamarli al servizio di Dio. Per ciò è che alla Chiesa non piacciono gli
sfoggi rumorosi e le esibizioni che arieggiano il teatro. Ohimè! di cose
simili ne incontri troppo spesso in certe chiese: fuggile. Il culto cristiano è
sempre serio nella sua beltà; i suoi splendori riflettono nel loro aspetto la
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