Page 99 - Confessioni
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fece suddito fino a morire in croce, lui, l’unico a essere libero fra i morti, avendo il potere di deporre la
sua vita e avendo il potere di riprenderla, vittorioso e vittima per noi al tuo cospetto, e vittorioso in
quanto vittima; sacerdote e sacrificio per noi al tuo cospetto, e sacerdote in quanto sacrificio; che ci rese,
di servi, tuoi figli, nascendo da te e servendo a noi! A ragione è salda la mia speranza in lui che guarirai
tutte le mie debolezze grazie a Chi siede alla tua destra e intercede per noi presso di te. Senza di lui
dispererei. Le mie debolezze sono molte e grandi, sono molte, e grandi. Ma più abbondante è la tua
medicina. Avremmo potuto credere che il tuo Verbo fosse lontano dal contatto dell’uomo, e disperare di
noi, se non si fosse fatto carne e non avesse abitato fra noi.
43. 70. Atterrito dai miei peccati e dalla mole della mia miseria, avevo ventilato in cuor mio e meditato
una fuga nella solitudine. Tu me lo impedisti, rinsaldandomi con queste parole: Cristo morì per tutti
affinché i viventi non vivano più per se stessi, ma per Chi morì per loro. Ecco, Signore, lancio in te la mia
pena, per vivere; contemplerò le meraviglie della tua legge. Tu sai la mia inesperienza e la mia infermità:
ammaestrami e guariscimi. Il tuo unigenito, in cui sono ascosi tutti i tesori della sapienza e della scienza,
mi riscattò col suo sangue. Gli orgogliosi non mi calunnino, se penso al mio riscatto, lo mangio, lo bevo e
lo distribuisco; se, povero, desidero saziarmi di lui insieme a quanti se ne nutrono e saziano. Lodano il
Signore coloro che lo cercano.
Agostino – Confessioni pag. 97 di 134